CITTA’ DEL VATICANO – Papa Francesco implora il silenzio. Un silenzio che permetta di ascoltarsi e ascoltare l’altro. “Tacciano le armi – invoca il Santo Padre – affinché quelli che hanno il potere di fermare la guerra sentano il grido di pace dell’intera umanità”. Nel corso dell’udienza generale di oggi, il Pontefice torna dunque a chiedere a gran voce la fine del conflitto in Ucraina. E fa appello ai governanti: sono loro che, volendo, possono fermare una volta per tutte la distruzione portata dal conflitto.
Questo è un “momento difficile”, scandisce Bergoglio, dolorante moralmente e fisicamente, per via di un ginocchio che anche oggi lo ha costretto a scusarsi con i fedeli in piazza per averli salutati soltanto da seduto: “Ma non finisce di guarire…”, il commiato del Pontefice. “L’umanità è assetata di pace e di fraternità”, sottolinea Bergoglio, per cui ognuno deve fare la sua parte, dai giovani agli anziani. Anzi, sono proprio loro che devono unirsi in una sorta di “ponte”.
“E’ urgente che l’alleanza tra anziani e giovani sia feconda e porti ciascuno, nel suo stato di vita, ad essere testimone e mediatore delle benedizioni di Dio tra i popoli”, ribadisce il Pontefice che fa appello alla coscienza di tutti.
“Io ho bisogno di pace, tu hai bisogno di pace, il mondo ha bisogno di pace, respirare pace è salutare. Abbiamo bisogno di segni concreti di pace. I cristiani devono dare l’esempio”, ha sottolineato ieri sera il Pontefice in un videomessaggio inviato in occasione del Congresso Nacional Católico de Pastoral Hispana ‘Raíces y Alas 2022’, a Washington. “Vi chiedo di essere ponti, di creare ponti, di pregare e lavorare per la pace”.
di Giusi Brega