ROMA – “Mi ha colpito molto il numero delle assenze. Al di là della posizione sconcertante di chi non condanna l’aggressione russa, dobbiamo interrogarci sul fatto che un terzo dei parlamentari abbia ritenuto di non dover partecipare. Conferma che nel Paese esiste un’area non irrilevante che ritiene che la colpa della guerra non sia di Putin”. Lo dice il segretario del Pd, Enrico Letta, in un’intervista a Repubblica in merito all’intervento in aula del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Secondo Letta “Zelensky ha tenuto il giusto tono istituzionale. Qualche che sia il giudizio su di lui, lo si trovi o no simpatico, oggettivamente rappresenta la conferma che le leadership possono fare la storia. Se tre settimane fa avesse accettato l’offerta polacca di spostare il governo transitorio oltre il confine tra i due Paesi, nessuno avrebbe potuto biasimarlo. Ma Zelensky ha deciso di mettere a rischio sua la vita e ha scomposto i piani di Putin, che aveva scommesso su una resistenza ucraina di pochi giorni. Ha reso ancora più grottesca la logica guerrafondaia e sovietica del Cremlino. Oggi il Parlamento ha dato un tributo a una personalità che ha cambiato il corso della storia”, ha spiegato.
(LaPresse)