Ucraina: l’impatto ambientale della guerra sui bimbi

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Aiuti umanitari
Aiuti umanitari

La Fondazione l’Albero della Vita ha potenziato il proprio impegno in Ucraina con nuovi progetti integrati, sostenuti dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). L’obiettivo non è solo fornire assistenza immediata, ma costruire risposte durature a una crisi che è tanto umanitaria quanto ambientale, con un focus prioritario sui bambini e le famiglie più vulnerabili.

Il conflitto ha causato una grave emergenza ecologica: territori contaminati, infrastrutture idriche distrutte e un aumento dell’inquinamento atmosferico hanno aggravato i rischi per la salute. In questo scenario, l’intervento della Fondazione adotta il paradigma One Health, che collega la salute umana a quella degli ecosistemi. Proteggere i bambini significa anche mitigare gli effetti di un ambiente degradato sulla loro crescita.

A Zaporižžja, un pilastro dell’azione riguarda il sistema sanitario. Il Regional Children’s Hospital, che assiste oltre 100.000 piccoli pazienti l’anno, è al collasso. La Fondazione ha avviato una raccolta fondi per fornire all’ospedale apparecchiature essenziali come dispositivi per radiografie e risonanze magnetiche, sistemi di riscaldamento e supporto tecnico. Garantire diagnosi rapide è cruciale per contrastare patologie acuite dal degrado ambientale.

L’intervento è stato esteso con unità sanitarie mobili che hanno garantito centinaia di visite domiciliari. Queste unità distribuiscono kit medici e voucher sanitari a circa duemila persone, offrendo anche un sostegno psicologico mirato, riconoscendo il profondo impatto che il trauma bellico lascia su individui e intere comunità.

Un’altra area cruciale è la protezione delle persone nelle aree più a rischio. La Fondazione ha organizzato l’evacuazione di circa 3.750 persone dalle zone vicine alla linea del fronte. Le famiglie vengono accolte in centri temporanei dove ricevono beni di prima necessità, assistenza legale e supporto psicologico, con un’attenzione speciale a minori, madri sole e anziani.

In un contesto dove la scuola è diventata un luogo insicuro, l’educazione rappresenta una forma di protezione a lungo termine. Nella regione di Zaporižžja, il progetto ha previsto la riabilitazione di quattro scuole sotterranee. Questi spazi sicuri, progettati per accogliere oltre seimila studenti, non sono solo aule, ma ambienti completi con infermerie e aree ricreative per restituire una parvenza di normalità.

A Odessa, è stato avviato un programma specifico per bambini da zero a tre anni con disabilità fisiche e cognitive, spesso esclusi dai circuiti di assistenza. L’iniziativa, in collaborazione con nove centri di intervento precoce, fornisce materiali e arredi per creare spazi inclusivi, oltre a formazione per le famiglie e voucher per diagnosi tempestive.

Sostenere questi progetti significa affermare che la tutela dell’infanzia resta una priorità assoluta, anche in guerra. Gli interventi non sono separati, ma parte di un’unica strategia che mira a difendere la dignità delle persone e a rafforzare la resilienza di intere comunità per il futuro.

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