BRUXELLES – La Francia prova a mediare con una lunga telefonata prima col presidente russo Putin e poi con quello ucraino Zelensky. Per gli Usa il conflitto in Ucraina “non è inevitabile” e “c’è ancora tempo e spazio per la diplomazia”, secondo il capo di Stato maggiore degli Stati Uniti, Mark Milley, che “incoraggia fortemente la Russia a ritirarsi e a perseguire una soluzione attraverso la diplomazia” perché “la forza armata dovrebbe sempre essere l’ultima risorsa”.
Il dialogo si infittisce nei colloqui ai vari livelli e latitudini. Putin ha riferito a Macron che occorre andare avanti col Formato Normandia (Francia, Germania, Russia e Ucraina) mentre il presidente ucraino chiede “una piattaforma negoziale nel formato Usa-Russia-Ucraina”. Intanto, attorno all’Ucraina continua il posizionamento dei due fronti, con la deterrenza delle sanzioni e di un potenziamento Nato dal lato Occidentale, e la concentrazione di truppe e mezzi russi al confine, dal Cremlino.
La tensione sale e scende sui toni delle varie dichiarazioni: il presidente americano Joe Biden intravede lo spettro di una guerra imminente, nel mese di febbraio, mentre la parte ucraina prova a tranquillizzare. “Non abbiamo bisogno di panico”, ha detto da Kiev il presidente Zelensky, aggiungendo che al momento non c’è un’escalation di tensione, anche se non ha escluso che questa possa verificarsi in futuro.
Si attende la replica alle due missive inviate da Washington e dalla Nato a Mosca. Putin, nella conversazione con Macron, ha lasciato trapelare un primo giudizio. “Le risposte degli Usa e della Nato” alle richieste di sicurezza avanzate da Mosca “non hanno tenuto conto delle preoccupazioni fondamentali della Russia”, ha detto il presidente russo. Mosca, tuttavia, “studierà attentamente le risposte, dopo di che deciderà sulle prossime azioni da compiere”.
Mosca a parole promette il dialogo ma nei fatti aumenta la tensione ai confini dell’Europa. “Se dipendesse dalla Federazione Russa, non ci saranno guerre – ha detto il ministro degli esteri Sergei Lavrov -. Non vogliamo guerre, ma non permetteremo che i nostri interessi vengano attaccati brutalmente, non permetteremo che i nostri interessi vengano ignorati”.
Sul campo, invece, secondo la Nato è in corso un “continuo potenziamento militare da parte della Russia”. E di conseguenza anche l’Alleanza atlantica sta aumentando la sua deterrenza nella regione del Mar Baltico e gli Stati Uniti hanno messo in allerta 8.500 soldati per un potenziale dispiegamento in Europa.
La Russia “sta schierando più truppe, più equipaggiamenti pesanti e ora anche migliaia di truppe in Bielorussia, anche con aerei, elicotteri e sistemi avanzati S-400”, ha dichiarato il segretario generale, Jens Stoltenberg, che avverte sulla possibilità di altri modi di condurre azioni aggressive: “Cyberattacchi, rovesciamento del governo a Kiev, sabotaggio” condotte da ufficiali dell’intelligence che lavorano all’interno dell’Ucraina. E infatti è lo stesso presidente Zelensky ad avvertire che “il rischio più grande per l’Ucraina e il rischio più grande per la sovranità del nostro Stato” è “la destabilizzazione all’interno del nostro Stato”.
Da Bruxelles, intanto, è arrivata una mossa a sorpresa con l’annuncio di una partnership più forte e rinnovata tra l’Unione europea e gli Stati Uniti in tema di energia. L’obiettivo è sventare shock energetici in caso di attacco russo e interruzione delle forniture di gas dalla Russia. “Con Biden stiamo intensificando la nostra cooperazione per la sicurezza energetica dell’Ue e del suo vicinato. Gli Stati Uniti sono il nostro maggiore fornitore di Gnl”, ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha fatto un appello a tutti i paesi produttori “per garantire che i mercati energetici mondiali siano stabili e ben riforniti”.
Un lavoro diplomatico su scala mondiale che avrà un momento centrale nel Consiglio Energia Ue-Usa annunciato per il 7 febbraio. “Lavoreremo per garantire una fornitura affidabile di gas naturale all’Ue per evitare shock in caso di un’ulteriore invasione russa dell’Ucraina”, ha aggiunto la leader europea.
L’Ue, già alle prese con l’aumento vertiginoso del prezzo del gas si sta muovendo anche in vista di un attacco russo, con l’obiettivo di non essere ricattabile anche negli anni a venire. Non a caso in due giorni sia von der Leyen che il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, hanno sentito l’emiro del Qatar per vedere di aumentare le forniture di gas all’Europa.(LaPresse)