Ucraina: price cap petrolio, Mosca contro Ue e G7. Colpito ospedale oncologico a Kherson 

Foto AP - Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov parla ai giornalisti a Mosca, in Russia

La guerra della Russia in Ucraina si combatte anche sul tavolo della crisi energetica. Mosca ha fatto sapere che non accetterà un prezzo massimo per il petrolio russo, fornito via mare, a 60 dollari al barile, così come stabilito dai paesi dell’Ue. Anche i paesi del G7 e l’Australia si sono uniti all’Unione Europea per l’adozione del price cup sul petrolio russo. Un passo fondamentale dal momento in cui le sanzioni occidentali mirano a riordinare il mercato globale del petrolio per prevenire l’impennata dei prezzi e privare il presidente russo Vladimir Putin dei finanziamenti per la guerra in Ucraina.

“Ora stiamo analizzando la situazione. Sono stati fatti alcuni preparativi per un tale massimale. Non accetteremo questo massimale e come sarà organizzato il lavoro. Dopo l’analisi, che sarà rapidamente effettuata, riferiremo”, ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo anche che nel prossimo futuro Putin visiterà il Donbass perché “è una regione della Federazione Russa”. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è espresso sul price cap deciso da Ue e G7, esprimendo il suo disappunto.

Per Zelensky, infatti, i 60 dollari al barile non danneggiano abbastanza la Russia, e rappresentano una “posizione debole” e una “decisione poco seria”. Il presidente francese Emmanuel Macron ha poi confermato che si aspetta di avere una conversazione telefonica con Putin nel prossimo futuro per discutere, tra le altre cose, della situazione intorno alla centrale nucleare di Zaporozhzhia. “Ho intenzione di parlare di nuovo con il presidente Putin dopo il colloquio con il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), in particolare sul tema dell’energia nucleare civile”, ha detto il leader francese.

“Dobbiamo continuare ad aiutare l’Ucraina, sforzarci di evitare l’escalation, proteggere la centrale e preparare il dialogo per il giorno in cui tutti saranno al tavolo dei negoziati”, ha affermato Macron. Intanto non si sono placati gli attacchi da parte delle truppe russe. Nella notte si sono concentrati in particolare sul distretto di Zaporizhzhia. “Di notte, il nemico ha colpito di nuovo i territori pacifici della nostra regione. A seguito dell’esplosione di due razzi in uno degli insediamenti del distretto di Zaporizhzhia, i tetti sono stati distrutti e le finestre sono state rotte negli edifici vicini”, ha affermato Oleksandr Starukh, capo della amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia.

Attacchi anche sulla regione di Kherson, dove è stato colpito un centro oncologico. In futuro, le truppe russe potrebbero contare sull’appoggio di quelle bielorusse. Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, in occasione del suo incontro con il ministro della Difesa russo Serghey Shoigu, ha infatti confermato “l’addestramento” congiunto dei militari di entrambi i Paesi per la preparazione di “un unico esercito”. Intanto a Mariupol, città occupata dai russi, le truppe di Mosca stanno costruendo una grossa base militare, come svelato da alcune immagini satellitari.

Da Londra è arrivata poi la notizia che la National Crime Agency (Nca) del Regno Unito ha fermato, e poi rilasciato su cauzione, un uomo d’affari russo accusado di riciclaggio di denaro, cospirazione e frode. Secondo i media ucraini si tratta dell’oligarca russo Mikhail Fridman. A Kiev, invece, otto persone sono state fermate dalla polizia dopo che hanno tentato di rubare un opera realizzata dall’artista britannico Banksy su un muro di una casa bombardata. L’opera è stata staccata dal muro ma, apparentemente, non ha subito danni.(LaPresse)

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