ROMA – L’Ucraina e la Russia hanno continuato ad accusarsi reciprocamente di aver bombardato la più grande centrale nucleare d’Europa, quella di Zaporizhzhia. L’operatore ucraino della centrale, Energoatom, ha affermato che i bombardamenti russi hanno danneggiato tre monitor delle radiazioni intorno all’impianto di stoccaggio dei combustibili e che un lavoratore è rimasto ferito.
Mentre l’amministrazione filorussa di Energodar ha accusato le forze armate di Kiev di aver lanciato l’attacco. Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha recentemente avvertito che il modo in cui la centrale viene gestita e i combattimenti in corso intorno ad essa rappresentano una grave minaccia per la salute e l’ambiente.
Il presidente ucraino Volodymr Zelensky ha chiesto una risposta più “forte” contro quello che ha definito il “terrore nucleare russo”. Servono “sanzioni contro l’industria nucleare di Mosca e il combustibile nucleare”, ha detto il leader dopo aver avuto un nuovo colloquio telefonico con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Secondo il ministero della Difesa britannico l’invasione russa, iniziata il 24 febbraio, “sta per entrare in una nuova fase” in cui i combattimenti si sposteranno su una linea del fronte di circa 350 chilometri, che si estende dai pressi della città di Zaporizhzhia a Kherson, occupata dai russi. E’ proseguita intanto l’esportazione di grano dai porti ucraini secondo l’accordo raggiunto a Istanbul tra Mosca e Kiev con la mediazione della Turchia e dell’Onu.
Altre quattro navi con carichi agricoli hanno ricevuto l’autorizzazione a lasciare le coste del Mar Nero. “Sono partite dai porti ucraini la nave Mustafa Necati con 6.000 tonnellate di olio di girasole, diretta in Italia; la nave da carico Star Helena, con 45.000 tonnellate di olio di girasole, diretta in Cina; la nave Glory, con a bordo 66.000 tonnellate mais, diretta a a Istanbul, così come la nave da carico Rivo Wind, che trasporta 44.000 tonnellate di mais, diretta a Iskenderun in Turchia”, ha riferito il ministero della Difesa turco.
Durante l’Angelus in piazza San Pietro, Papa Francesco ha salutato “con soddisfazione” la partenza delle prime navi cariche di cereali. “Questo passo dimostra che è possibile dialogare, e raggiungere risultati concreti che giovano a tutti. E’ segno di speranza e auspico di cuore che seguendo questa strada si possa mettere fine ai combattimenti e arrivare a una pace giusta e duratura”, ha detto il Papa che sabato ha ricevuto l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash. Sul tavolo il viaggio del pontefice in Ucraina, che secondo quanto ha lasciato intendere l’ambasciatore potrebbe essere prima di quello in Kazakistan in programma per settembre.(LaPresse)