Kiev (Ucraina), 17 set. (LaPresse/AFP) – Sette poliziotti sono rimasti feriti a Kiev negli scontri scoppiati con dei nazionalisti che protestavano contro l’espulsione verso la Russia di un presunto membro dello Stato islamico. Questo secondo i suoi sostenitori ha combattuto contro i ribelli separatisti nell’est dell’Ucraina. Lo riferiscono le autorità locali. Decine di militanti di diversi movimenti di estrema destra si erano riuniti per manifestare davanti alla sede della procura generale, nel centro di Kiev. Gli scontri sono scoppiati quando hanno tentato a fare irruzione nell’edificio, riferisce la polizia. Timour Toumgoïev, questo il nome dell’uomo espulso la scorsa settimana, è originario della Repubblica del Caucaso russo dell’Inguscezia. Gli scontri sono scoppiati quando i dimostranti hanno lanciato delle pietre della pavimentazione contro un ingresso dell’edificio e hanno dato fuoco a un contenitore dell’immondizia. Ciò secondo diversi media ucraini.
dunque
I manifestanti sostengono che Timour Toumgoïev combattesse da novembre 2017 nell’est dell’Ucraina e che sia un “nemico personale di Ramzan Kadyrov”, l’autoritario leader della Cecenia. Confermando la sua espulsione, la procura ha assicurato di avere esaminato per oltre due anni la richiesta di estradizione di Toumgoïev e di non avere ricevuto in questo periodo nessuna informazione da parte dei suoi avvocati sulla sua partecipazione ai combattimenti nell’est dell’Ucraina. Accusato in Russia di essere membro dell’Isis, “non nascondeva la sua partecipazione a questa organizzazione terroristica”, aveva detto d0altro canto un portavoce della procura, Andrey Lyssenko, all’indomani dell’espulsione. L’est dell’Ucraina è in preda da quattro anni di un conflitto tra forze governative e separatisti filorussi, in cui sono morte oltre 10mila persone. Kiev e l’Occidente accusano la Russia di sostenere finanziariamente e militarmente i separatisti, cosa che Mosca ha sempre smentito.