BUENOS AIRES – Non bastano le tensioni tra gli Stati Uniti e gli altri Paesi che partecipano al G20 in Argentina. Ad infervorare il clima è anche la decisione dell’Ucraina di vietare l’ingresso ai cittadini russi.
La decisione di Kiev
Il governo ucraino, alle prese da tempo con la ‘guerra fredda’ con la Russia che ha preso il via dall’acquisizione ‘non riconosciuta’ della Crimea da parte di Mosca, ha infatti deciso di vietare l’ingresso nel proprio Paese a tutti i cittadini russi maschi di età compresa tra i 16 e i 60 anni. La decisione è stata annunciata dal presidente ucraino Petro Poroshenko dopo che il governo di Kiev è venuto a conoscenza di una nuova pratica: eserciti “privati” che però rispondono alle forze armate russe. Il timore è che possa scoppiare una vera e propria guerra civile tra le strade delle città ucraine.
A criticare l’atteggiamento di Kiev è lo stesso governo di Mosca, attraverso le parole della portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova: “La guerra civile in Ucraina? Il rischio c’è perché Kiev ha introdotto la legge marziale e ha concesso poteri straordinari alle forze di polizia. Tra questi anche l’utilizzo della forza senza l’autorizzazione di tribunali o pm”.
Fibrillazioni al G20: Trump cancella l’incontro con Putin
Quanto sta accadendo in Ucraina aumenta il clima di tensione all’interno del G20. A margine del summit in Argentina, per il quale da Washington hanno già messo ‘paletti’ per la sottoscrizione del documento congiunto al termine dell’evento, infatti era previsto un incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e quello russo Vladimir Putin. La situazione in Ucraina però ha convinto Trump ad annullare il ‘faccia a faccia’ con il presidente russo.