Manovra, è disgelo con Bruxelles. Conte ottimista, Juncker: “Stiamo facendo progressi”

L'obiettivo del governo giallo-verde è evitare che l'Unione Europea sottoponga l'Italia alla procedura di infrazione

LAPRESSE / AFP

ROMA – Segnali di disgelo tra Italia e Unione Europea. A gettare acqua sul fuoco dello scontro sulla manovra è il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, a cui fanno eco le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte che evidenziano un certo ottimismo. Entrambi sono presenti a Buenos Aires per il G20.

Juncker ridimensiona la fermezza mostrata finora dall’Ue

A fare il primo passo è il presidente Juncker, che ha riferito: “Non si deve drammatizzare la questione dell’ipotesi di infrazione all’Italia. Stiamo facendo progressi. Ho avuto modo di parlare con il premier Conte a Bruxelles e lo farò anche qui a Buenos Aires”. Il presidente della Commissione Europea smorza i toni: “Non siamo in guerra con l’Italia. Anzi, noi siamo con l’Italia se l’Italia è con noi”.

L’ottimismo di Conte

Anche il capo del governo Conte ha avuto modo di rilasciare alcune dichiarazioni in merito alla questione della manovra e del rischio di infrazione all’Italia da parte dell’Ue. “Sinceramente – ha affermato il premier italiano – posso dire di essere ottimista. Se non lo fossi certamente non sarei andato a Bruxelles a parlare con la Commissione Europea. Non mi sarei neppure seduto al tavolo”. A chi poi gli ha chiesto come giudica le parole del ministro Giuseppe Tria sulla possibilità che l’Italia eviti la procedura di infrazione sulla manovra, Conte ha risposto con il sorriso sulle labbra: “Sono anch’io molto fiducioso che le cose possano andare per il verso giusto”.

Le critiche alla Commissione Europea

Un atteggiamento più ‘aperto’ da parte dell’Ue, almeno così sembra dopo le parole del presidente della Commissione Europea Juncker. Chissà che non sia dettato anche dalle aspre critiche piovute su Bruxelles da parte degli esperti del Wall Street Journal che, di recente, hanno fortemente contestato le azioni messe in campo dall’Ue e l’atteggiamento rigido nei confronti della manovra italiana, accolta positivamente proprio negli Stati Uniti.

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