La Commissione Europea ha presentato l’iniziativa “Autostrade dell’energia”, un intervento operativo per accelerare otto corridoi infrastrutturali strategici. L’obiettivo è completare la rete europea dell’energia, integrando elettricità e idrogeno per non ritardare la transizione.
Molte infrastrutture energetiche in Europa non riescono a tenere il passo con la crescita delle rinnovabili, e diversi Stati membri sono lontani dall’obiettivo di interconnessione del 15% fissato per il 2030. Queste strozzature comportano rischi economici, con costi di congestione che hanno raggiunto 5,2 miliardi di euro nel 2022 e che potrebbero arrivare a 26 miliardi entro il 2030.
Il piano funzionerà come una corsia preferenziale per i progetti transfrontalieri più urgenti, grazie a una governance dedicata, strumenti finanziari ad hoc e procedure autorizzative più rapide. Senza un intervento, i ritardi burocratici potrebbero lasciare senza adeguati progetti quasi la metà del fabbisogno elettrico transfrontaliero previsto per il 2030.
Questa carenza rischia di far sprecare fino a 310 TWh di energia rinnovabile entro il 2040, un valore pari a quasi metà del consumo elettrico dell’UE nel 2023.
La Commissione ha identificato otto corridoi prioritari. Questi includono le principali direttrici di trasmissione elettrica Nord-Sud, la rete dei Paesi baltici, le dorsali offshore del Mare del Nord e del Mediterraneo, i collegamenti atlantici e le infrastrutture per l’idrogeno. Questi percorsi sono stati selezionati per la loro rilevanza strategica e rappresentano la parte più critica dell’infrastruttura da cui dipende l’integrazione dei volumi di energia pulita previsti per il 2030.
È stata introdotta una governance rafforzata che prevede l’intervento di gruppi regionali e coordinatori europei per assicurare un monitoraggio costante e risolvere gli ostacoli. Ogni “Autostrada” riceverà la massima priorità a livello europeo, e gli Stati membri dovranno adeguare le loro pianificazioni nazionali. La strategia include anche indicazioni per migliorare la resilienza delle infrastrutture fisiche e digitali, con un focus sulla sicurezza informatica.
Per adeguare le reti elettriche europee saranno necessari 1.200 miliardi di euro entro il 2040, di cui 730 miliardi per le reti di distribuzione e 240 miliardi per quella dell’idrogeno. Per sostenere questo sforzo, il bilancio del Meccanismo per Collegare l’Europa sarà quintuplicato nel periodo 2028-2034, passando a 29,91 miliardi di euro. La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha inoltre introdotto una controgaranzia da 1,5 miliardi per espandere la produzione di componenti critici nel continente.





















