Ue, Asselborn non cede di un centimetro: “Nessun insulto all’Italia, i populisti vanno fermati”

Jean Asselborn (Xinhua/Gong Bing)

Roma (LaPresse) – “Merde alors? Ci tengo a sottolineare che non era un insulto al popolo italiano. E nemmeno al ministro visto che ‘Merde alors’ significa ‘basta”. Così il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, in un’intervista a Repubblica parlando dello scontro con Matteo Salvini. “Nel suo intervento ha usato due volte il termine “schiavi”. Riferendosi ai migranti ricorrendo a concetti in palese contraddizione con l’etica dell’Unione. Se poi a parlare così è un Paese fondatore, terza economia dell’eurozona, la situazione è ancora più seria.

Spero che ora altri ministri si facciano sentire – ha aggiunto – Dopo la guerra per evitare nuovi conflitti abbiamo costruito un’Europa comunitaria, integrata e basata sui valori e sulla legge. Loro invece vogliono rimettere l’interesse nazionale davanti a tutto, vogliono distruggere l’Unione come oggi la conosciamo. Noi non dobbiamo permetterglielo”.

Il ministro del Lussemburgo in disaccordo con le decisioni di Matteo Salvini

“Sull’emergenza migranti l’Italia ha ragione a dire di essere stata lasciata sola ragione e per questo il Lussemburgo ha ospitato profughi eritrei e ha aiutato con le due navi bloccate prima della Diciotti. Però si mente quando si dice che l’immigrazione in mare può essere fermata: le persone vanno salvate e quando sbarcano devono essere divise tra chi può avere la protezione internazionale e chi no. I primi vanno ripartiti obbligatoriamente tra paesi Ue, gli altri vanno rimpatriati”, ha concluso Asselborn.

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