BRUXELLES – L’Ue rivede, ma al ribasso, il Pil italiano dello 0,2 percento: dal 4,3 dello scorso mese di novembre, allorquando ne configurava una crescita, è sceso al +4,1% per l’anno in corso.
La nota
Secondo la nota dell’Ue “le previsioni di breve termine sono oscurate dalla prolungata interruzione di forniture e dal brusco aumento dei prezzi dell’energia. Si prevede che l’erosione del potere di acquisto e l’attenuazione della fiducia dei consumatori – si legge nel documento – scalfiscano la crescita reale nel breve periodo. Ci si aspetta che l’attività economica riguadagni slancio nel secondo trimestre e continui ad espandersi nella seconda parte dell’anno”.
Le incognite
Inoltre nella nota si è specificato che “l’Ue nel complesso ha raggiunto il livello del Pil precedente alla pandemia nel terzo trimestre del 2021 e si prevede che tutti gli Stati membri abbiano superato questa pietra miliare entro la fine del 2022. Il rallentamento della crescita configurato in autunno è stato più acuto del previsto. Ma incertezza e rischi per la ripresa restano alti, notevolmente aggravati dalle tensioni geopolitiche in Est Europa”.