Ue, Weber: “Incontrerò Orban nei prossimi giorni”

Una settimana fa il membro del partito conservatore bavarese Csu aveva posto un ultimatum all'ungherese

(Photo by Christof STACHE / AFP)

BERLINO – Il candidato di punta del Partito popolare europeo (Ppe) alla presidenza della Commissione europea, Manfred Weber, intende incontrare nei prossimi giorni il premier ungherese Viktor Orban. Il cui partito Fidesz è minacciato di esclusione dal partito. “Nei prossimi giorni discuterò di nuovo personalmente con Viktor Orban a Budapest. Perché voglio cercare di fargli capire che è sulla via di uscire dal Ppe”, ha detto al giornale tedesco Welt am Sonntag.

Previsto un incontro tra Weber e Orban

“Non si tratta – ha proseguito Weber – di un conflitto tra Oriente e Occidente, o di politica migratoria, come si dice. Ma dei valori su cui si basano Ppe e Unione europea”. Weber, membro del partito conservatore bavarese Csu, una settimana fa ha posto un ultimatum a Orban. Chiedendogli di modificare le sue posizioni nazionaliste, se vuole evitare l’esclusione dal Ppe.

Critiche a Juncker, Orban è al centro delle polemiche

Weber ha chiesto a Budapest di mettere fine “immediatamente” a “una campagna di notizie false contro Jean-Claude Juncker”, attuale presidente della Commissione europea e membro del Ppe come Orban. In questa campagna, lanciata il mese scorso con un fiume di affissioni, Fidesz ha accusato Bruxelles e lo statunitense George Soros di appoggiare l’immigrazione, che Orban sostiene sia il più grande pericolo per l’Ue.

Alcuni partiti del Ppe spingono per l’esclusione di Fidesz

Di fronte alla provocazione, 12 partiti membri del Ppe hanno chiesto formalmente “l’esclusione o la sospensione” di Fidesz, misura che secondo Weber sarà all’ordine del giorno in una riunione del 20 marzo. Budapest ha dichiarato di non intendere metter fine alla campagna contro Juncker prima della data inizialmente prevista del 15 marzo. Annunciando inoltre che in seguito condurrà una campagna contro il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans.

(LaPresse/AFP)

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