Una federazione di secondiglianesi per vincere la faida coi Mazzarella

NAPOLI – La Procura ha ricostruito la fitta rete di ‘rapporti’ dei Licciardi con quasi tutti i clan napoletani. Dopo le indagini per l’omicidio di Salvatore Esposito, detto Totoriello, gli inquirenti sono riusciti a tracciare (grazie ai pentiti) la nuova mappa, le alleanze e le intese tra boss. Così l’Alleanza ha sopraffatto i Mazzarella senza ‘sparare un colpo’ e senza muoversi da Secondigliano. Ha sfruttato la diplomazia, più che le armi.

Gli scenari

Secondo le ultime informative, i secondiglianesi usavano le paranze a loro collegate per colpire i Mazzarella in tutti i quartieri della città e pure nel cuore del centro storico (feudo mazzarelliano): i rivali non sapevano da dove partisse l’attacco. Frastornati. E lo stesso per le forze dell’ordine: disorientate nelle indagini. In questo modo i Licciardi e l’Alleanza sono quasi sempre riusciti a rimanerne fuori. Anche con l’omicidio di Salvatore Esposito: i collaboratori di giustizia raccontano che era stato affidato ai Polverino l’incarico di portare l’acido sul luogo del delitto per far scomparire il corpo. Esposito era considerato uno dei Licciardi e dopo il delitto l’attenzione degli inquirenti sarebbe caduta sulla Masseria Cardone. Era necessario non lasciare tracce. Anzi, era preferibile non muoversi.

La ricostruzione degli inquirenti

Secondo la ricostruzione della Procura, il clan Licciardi era riuscito a tessere una tela di rapporti e ‘amicizie’ con quasi tutti i cartelli napoletani. Tra l’altro la cosca della Masseria Cardane è tra le più antiche e radicate. Ad oggi ha proiezioni anche in altre regioni ed all’estero. Fu fondata da Gennaro Licciardi, detto ’a scigna, agli inizi degli anni ’80. Su una regola fondamentale per garantirne il saldo controllo: un vero direttorio, formato, in via prioritaria, dai componenti dello stretto nucleo familiare. Tanto che – sempre secondo la magistratura – lo scettro sarebbe passato di volta in volta ad altre persone, sempre legate da rapporti di parentela. Non solo. Altra regola aurea è la successione, nel ruolo di capoclan, del prossimo congiunto più anziano, che in un dato momento storico era in libertà. Lo rivelano i fatti di cronaca e le guerre tra clan.

La Nco

La contrapposizione armata contro la Nuova Camorra Organizzata diretta da Raffaele Cutolo negli anni ’80 ha coinvolto anche i Licciardi. Proprio per contrastare l’espansionismo cutoliano in città, la cosca entrò nel direttivo della coalizione camorristica denominata Fratellanza Napoletana (composta essenzialmente dai gruppi del centro storico). Con il successivo ingresso nella Fratellanza Napoletana dei sodalizi della provincia, l’alleanza anticutoliana cambiava nome ed· assumeva la denominazione di Nuova Famiglia.
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