Unione Europea: nuove regole per riciclare le auto

65
Riciclo auto
Riciclo auto

La Presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su un nuovo regolamento per la gestione dei veicoli fuori uso. L’obiettivo è applicare i principi dell’economia circolare all’intero ciclo di vita delle automobili, dalla progettazione allo smaltimento, per ridurre l’inquinamento e la perdita di materiali preziosi.

Ogni anno nell’Unione Europea oltre 6 milioni di veicoli diventano rifiuti, ma la loro gestione è spesso inadeguata. L’industria automobilistica consuma enormi quantità di materie prime, tra cui 7 milioni di tonnellate di acciaio e 6 di plastiche, eppure l’uso di materiali riciclati rimane scarso. Le norme attuali, pur portando il tasso di riciclo generale all’85%, non sono riuscite a valorizzare adeguatamente le componenti: solo il 19% delle plastiche, ad esempio, viene effettivamente recuperato.

Il nuovo regolamento intende colmare queste lacune. La sua applicazione sarà estesa a nuove categorie finora escluse, come camion, autobus e motocicli. Uno degli elementi centrali dell’accordo è l’introduzione di obiettivi obbligatori per il contenuto di materiale riciclato nei veicoli nuovi. Per le plastiche, si partirà dal 15% entro sei anni dall’entrata in vigore della norma, per arrivare al 25% entro dieci anni.

È stato inoltre stabilito che almeno il 20% di queste plastiche dovrà provenire da un riciclo “a ciclo chiuso”, ovvero da materiali recuperati da altri veicoli a fine vita, per trattenere le risorse all’interno dell’economia europea. La Commissione avrà il compito di definire in futuro obiettivi simili per acciaio, alluminio, magnesio e altre materie prime critiche.

L’accordo affronta anche il problema dei circa 3,5 milioni di veicoli che ogni anno “scompaiono” dalle strade dell’UE, spesso esportati o smaltiti illegalmente. Saranno introdotti criteri più chiari per distinguere un veicolo usato da un rifiuto, vietando l’esportazione di mezzi non più idonei alla circolazione verso paesi terzi.

Verrà inoltre rafforzato il principio della “responsabilità estesa del produttore”, che renderà le case automobilistiche finanziariamente e organizzativamente responsabili dell’intero ciclo di vita dei loro prodotti. Questo include il ritiro gratuito e il corretto trattamento di tutti i veicoli fuori uso, anche attraverso un meccanismo transfrontaliero che garantirà la copertura dei costi a prescindere dal paese in cui il veicolo viene rottamato.

Tuttavia, l’accordo ha ricevuto critiche da parte delle associazioni ambientaliste, come l’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB). Secondo gli attivisti, la normativa è un debole compromesso raggiunto a seguito delle pressioni dell’industria. Le critiche evidenziano la mancanza di azioni per ridurre numero e dimensioni dei veicoli, la priorità data al riciclo rispetto al riutilizzo e alla riparazione, e l’indebolimento degli obiettivi sulla plastica riciclata, i cui target sono stati posticipati e ridotti rispetto alle proposte iniziali.

Prima di diventare legge, l’intesa provvisoria dovrà essere formalmente approvata dal Consiglio e dal Parlamento. Le nuove disposizioni inizieranno ad applicarsi due anni dopo la sua entrata in vigore.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome