NAPOLI – Cinque medaglie, tutte conquistate da giovani e bravissime donne italiane. Al PalaVesuvio la ginnastica artistica italiana vive una giornata storica. Davanti a un pubblico numeroso ed entusiasta, Carlotta Ferlito, ultima tedofora della cerimonia d’apertura al San Paolo, è riuscita a conquistare la medaglia d’oro nel corpo libero.
E non è finita. Lara Mori con una splendida esibizione alla trave ha totalizzato 12.850 punti alle spalle della giapponese Hitomi Hatakeda, medaglia d’oro con 13mila punti. Al terzo posto la russa Uliana Perebinosova (12.800). In una disciplina in cui l’Italia mai aveva brillato alle Universiadi, Napoli ha portato la svolta.
Lara Mori, il “giglio” di Montevarchi, allenato da Stefania Bucci, con una splendida esibizione alla trave ha totalizzato 12.850 punti alle spalle della giapponese Hitomi Hatakeda, medaglia d’oro con 13mila punti. Al terzo posto la russa Uliana Perebinosova (12.800). In una disciplina in cui l’Italia mai aveva brillato alle Universiadi, Napoli ha portato la svolta.
Altre gioie tricolori sono arrivate dalla piscina Scandone, a Fuorigrotta, nel corso delle finali di nuoto del pomeriggio. Bellissima sorpresa nella finale della 4×200 femminile. Il quartetto italiano composto da Origlia, Caponi, Scarabrelli e Ongaro era entrato nell’ultimo atto con il sesto tempo. Ci si aspettava un possibile inserimento nella lotta per il bronzo. E invece è arrivata una splendida medaglia d’argento alle spalle degli Stati Uniti, davanti alla Russia.
Altro alloro per l’Italia è arrivato grazie a Silvia Scalia, bronzo nella finale dei 100 dorso alle spalle delle statunitensi Berkoff, oro e record delle Universiadi, e Haan.