La Divisione Popolazione delle Nazioni Unite ha pubblicato il rapporto “World Urbanization Prospects 2025”, un’analisi che sta ridefinendo la nostra comprensione dello sviluppo urbano globale. I dati hanno mostrato che la trasformazione delle città procede a un ritmo più rapido del previsto, cambiando il modo in cui le persone vivono e lavorano.
Contrariamente alla percezione comune, il futuro demografico non risiede solo nelle megalopoli. Sebbene i centri urbani con oltre 10 milioni di abitanti siano passati da 8 nel 1975 a 33 oggi, la stragrande maggioranza della popolazione mondiale vive in agglomerati di piccole e medie dimensioni, che stanno registrando una crescita esponenziale, soprattutto in Asia e Africa.
Il rapporto ha evidenziato che il 96% delle circa 12.000 città del mondo ha una popolazione inferiore al milione di abitanti. Oltre quattro città su cinque (l’81%) contano addirittura meno di 250.000 residenti. Questo dato smentisce l’idea di un mondo dominato esclusivamente da metropoli sterminate.
La distribuzione geografica delle megalopoli è molto diseguale. L’Europa ne ospita solo tre, nessuna delle quali si trova all’interno dell’Unione Europea. L’Asia, al contrario, ne conta 19 e detiene il primato della città più popolosa al mondo, Giacarta, con quasi 42 milioni di abitanti. Il continente asiatico domina la top 10 mondiale, con la sola eccezione del Cairo (Egitto), al settimo posto con oltre 25 milioni di persone.
Le proiezioni per il 2050 indicano un’ulteriore espansione. Quattro nuove città supereranno la soglia dei 10 milioni di abitanti: Addis Abeba (Etiopia) e Dar es Salaam (Tanzania) in Africa; Hajipur (India) e Kuala Lumpur (Malesia) in Asia. Nello stesso periodo, sorgeranno circa 3.000 nuove città, confermando il ruolo cruciale dei centri di medie dimensioni per uno sviluppo sostenibile.
Questa crescita massiccia rappresenta una sfida fondamentale per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e climatici. Un ruolo chiave sarà svolto dai Paesi che vedranno un’impennata della propria popolazione urbana. Tra il 2025 e il 2050, si stima che India, Nigeria, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Bangladesh ed Etiopia aggiungeranno da soli oltre 500 milioni di residenti urbani, rappresentando più del 50% della crescita mondiale.
Di fronte a questo scenario, il rapporto delle Nazioni Unite ha sottolineato l’urgenza di una “pianificazione integrata”. Questo approccio considera città, paesi e aree rurali come un unico sistema interconnesso, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze e garantire a tutti l’accesso a istruzione e lavoro.
Per realizzare questa visione, saranno necessari investimenti coordinati in settori strategici come i trasporti, la connettività digitale, le infrastrutture e i servizi essenziali. Sarà inoltre fondamentale sostenere l’agricoltura su piccola scala e le imprese locali nelle aree rurali. Il documento si propone come uno strumento per i decisori politici, fornendo dati e analisi per attuare politiche coerenti con le specificità di ogni territorio.



















