Sacramento (California, Usa), 7 mar. (LaPresse/AFP) – Il governatore della California, Jerry Brown, ha accusato l’amministrazione Trump di aver lanciato una guerra sulla protezione dei migranti non autorizzati nello Stato, dopo che Washington ha fatto causa per ostacolare le cosiddette ‘città santuario’. “Questo in pratica è dichiarare guerra allo Stato della California, il motore dell’economia americana. Non è saggio, non è giusto, e non funzionerà”, ha affermato. Era visibilmente arrabbiato, dopo che il ministro della Giustizia, Jeff Sessions, ha accusato lo Stato di ostruire deliberatamente l’applicazione delle leggi federali, dando protezione ai migranti non autorizzati evitando loro l’arresto e l’espulsione.
La California, tra gli Stati più grandi, ricchi e progressisti, si è opposta sin dall’inizio del mandato di Trump nel gennaio 2017 alle sue politiche che mirano alla repressione dell’immigrazione. In california vive il maggior numero di immigrati senza documenti, quasi un quarto degli stimati 11 milioni presenti in tutti gli Stati Uniti. Nello scorso ottobre, Brown aveva definito la California “uno Stato santuario”, in aperta sfida a Trump. Molte località avevano fatto lo stesso.