CALIFORNIA (LaPresse/AFP) – È di sei morti e migliaia di evacuati il bilancio degli incendi in California, dove è stato dichiarato uno stato d’emergenza parziale. Secondo i servizi di emergenza del governatore della California, sono 63mila gli ettari bruciati nei 14 incendi in corso in tutto lo Stato e 10mila i pompieri al lavoro.
Il tragico bilancio in California
Il rogo ribattezzato ‘Carr’, cioè quello che brucia a nord della città di Redding, nel nord della California, ha causato la morte di due pompieri giovedì. Ha divorato 32.700 ettari da lunedì, ha distrutto 500 edifici e ne ha danneggiati altri 75, hanno fatto sapere i pompieri. Inoltre, sempre nell’incendio ‘Carr’, sono morti una donna di 70 anni, identificata come Melodie Bledsoe e i due pronipoti James Roberts di 5 anni ed Emily Roberts di 4 anni.
Migliaia di evacuati
Nel sud della California, invece, oltre 1.300 pompieri si battono contro il rogo ‘Cranston’, che ha distrutto cinque case portando a ordini di evacuazioni per 7mila persone. Inoltre l’incendio che brucia da mercoledì nella foresta nazionale di San Bernardino, ha ridotto in cenere circa 5.300 ettari e minaccia 4.900 edifici. Qui tre pompieri sono rimasti feriti.
Scatta il primo arresto
Poco dopo il divampare di questo rogo un uomo di 32 anni, Brandon McGlover, è stato arrestato. L’uomo è infatti sospettato di avere appiccato nove incendi nel sudovest della contea di Riverside. L’incendio ‘Ferguson’, intanto, continua ad avanzare vicino al parco nazionale di Yosemite, che ha dovuto in parte chiudere. La Yosemite Valley riaprirà al pubblico il 3 agosto.