WASHINGTON – Gravi le accuse che i media americani stanno lanciando in queste ore contro il governo Usa. Secondo il Washington Post gli Stati Uniti negherebbero il passaporto a tutti cittadini americani nati al confine con il Messico. Non c’è pace per le autorità statunitensi, solo ieri accusate di aver causato la morte di una bambina immigrata di un anno e mezzo.
Usa, niente passaporto per i nati al confine col Messico
Secondo l’accusa, il governo Usa avrebbe messo in dubbio la cittadinanza di molti dei suoi abitanti. Il Washington Post basa le sue ragioni sul caso di Juan, 40enne nato a Brownsville, in Texas. L’uomo avrebbe raccontato al giornale di aver trascorso fino ad oggi la sua intera vita indossando le uniformi americane. Dapprima avrebbe militato nell’esercito e poi in seguito nel Border Patrol. Al momento collaborerebbe in una prigione statale. Quando nei mesi scorsi ha presentato la domanda per il rinnovo del passaporto, avrebbe ricevuto un rifiuto dagli uffici.
La replica del Dipartimento di Stato
Stando alla testimonianza riportata da Juan, gli Stati Uniti mettonoin dubbio che questa persona sia un cittadino americano. Il che spiegherebbe il no ricevuto dall’uomo.
Ci va giù pesante il quotidiano statunitense che accusa il presidente Donald Trump.
“(Juan) è uno di coloro che hanno un certificato di nascita americano, ma a cui è stato negato il passaporto“, obietta il Washington Post. “L’amministrazione Trump sta accusando decine se non migliaia di ispanici al confine di usare certificati di nascita fraudolenti da quando erano bambini“, si legge dalle colonne del giornale.
Repentina la replica del Dipartimento di Stato americano. In una nota si comunica infatti che non c’è nulla di anomalo nella storia di Juan, e che le pratiche per il passaporto non sono cambiate. Tuttavia, precisa il Dipartimento, il confine fra gli Stati Uniti e il Messico è “un’area dove persiste una significativa incidenza di frodi per la cittadinanza“.