TORINO – Cinque leader europei chiedono all’Ue un vertice in cui discutere quelle che descrivono come “enormi disparità” nella distribuzione dei vaccini contro il Covid-19. Austria, Bulgaria, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovenia hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e al presidente del Consiglio, Charles Michel. “Le consegne delle dosi da parte delle case farmaceutiche ai singoli Stati membri dell’Ue non sono state eseguite su base equa”, hanno affermato, ore dopo che il cancelliere austriaco Sebastian Kurz aveva affermato che alcuni Paesi dell’Ue potrebbero aver firmato “contratti segreti” con le compagnie, per ricevere più dosi di quelle previste dagli accordi condivisi nel blocco comunitario.
La lettera dei 5 leader
Andando avanti così, hanno scritto i cinque leader, “si continueranno a esacerbare grandi disparità tra gli Stati membri prima dell’estate, con alcuni che riusciranno a raggiungere l’immunità di gregge nel giro di settimane e altri lasciate a languire”. Quindi, hanno concluso, “chiediamo” di “tenere una discussione” sul tema, “prima possibile”. Da Kurz ha preso le distanze il ‘suo’ stesso ministero della Salute, che ha parlato di “negoziati molto bilanciati e trasparenti” con l’Ue. Dove ogni capitale ha potuto dire quante dose intendesse procurarsi.
Scarsità di vaccini e problemi di forniture
L’Unione europea, alle prese con la scarsità del vaccino e i problemi nelle forniture, e le relative accuse e polemiche, ha risposto: gli Stati membri hanno “modificato l’assegnazione proporzionale proposta dalla Commissione nell’ambito di tutti e sei gli accordi di acquisto anticipato. Spetterà agli Stati membri trovare un accordo, se vorranno tornare alla base proporzionale”. Nel frattempo, AstraZeneca ha annunciato una nuova riduzione delle consegne previste, citando problemi di produzione ed esportazione, “nonostante il lavoro instancabile per accelerare”. Tagli sono previsti nel primo trimestre, così come nel secondo. Secondo il Financial Times, una ragione sarebbe legata a un problema in uno stabilimento olandese. Da cui non sarebbe ancora stata fornita nessuna dose del farmaco.
AstraZeneca osservato speciale
Il vaccino AstraZeneca è intanto sotto osservazione (con la sospensione della somministrazione in alcune nazioni, di alcuni lotti in altre, come l’Italia) dopo che sono stati riscontrati problemi di coagulazione in alcune persone cui è stato somministrato. Le autorità sanitarie hanno precisato che si tratta di “precauzioni” e che nessun legame è stato stabilito tra il farmaco e i problemi. Ma le notizie negative (e allarmistiche) sono dilagate. Con relativo panico.
Nuova variante in Giappone
Un nuovo allarme è, invece, arrivato sulle varianti dal Giappone, che ne ha individuata una nuova in un uomo arrivato dalle Filippine. Differente da quelle scoperte per la prima volta in Regno Unito, Sudafrica e Brasile, ma considerata una minaccia analoga, secondo i media giapponesi. Le autorità hanno chiesto più forti misure di controllo delle frontiere e monitorano se e come la variante si stia diffondendo. Casi sono stati sinora individuati nella parte centrale delle Filippine, dalla fine di gennaio.
(LaPresse/AP)