Scuola: da lunedì torna la dad, protestano i genitori. Il M5S: i più piccoli in classe

Ad alzare la voce c'è anche il M5S che chiede di fare "un’eccezione" per asili nido, scuole dell’infanzia ed elementari

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 12 febbraio 2021 Roma (Italia) Cronaca : Proteste ed occupazioni nelle scuole Nella foto : il liceo Mamiani occupato Photo Cecilia Fabiano/LaPresse

ROMA – Chiude la scuola, si attiva la dad, i genitori protestano. Da lunedì, con l’entrata in vigore della nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, saranno dieci le Regioni in area rossa, ovvero con aule off-limits. Niente più lezioni in presenza per tutti gli alunni, dagli asili nido alle scuole superiori. Lo stesso vale in tutti i Comuni dichiarati rossi con ordinanze locali, a prescindere dal colore della regione. Il provvedimento firmato da Speranza, e deciso sulla base delle indicazioni della Cabina di Regia e dell’andamento della curva epidemiologica, ha portato nella fascia di rischio più alta – dove già si trovavano Campania e Molise – anche Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento. Tutte le altre Regioni saranno arancioni per gli effetti del decreto, che annulla il giallo per tutta la sua durata. La Sardegna resta l’unica in zona bianca.

Il nuovo ‘lockdown formativo’

Il nuovo ‘lockdown formativo’ all’orizzonte scatena la protesta dei genitori. In Romagna, ad esempio, il gruppo “Ravenna per la scuola-Persone contro la Dad”, che raccoglie oltre 400 fra genitori, studenti e insegnanti, domani manifesterà per chiedere misure immediate per la riapertura in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado. “Purtroppo il timore che i ragazzi possano avere danni permanenti è quasi una certezza – sottolinea Monica Ballandi, avvocato e portavoce del gruppo -. Sono in contatto con genitori da tutta Italia. E, se nessuno ci ascolta, si sta pensando di andare alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) per far sì che le scuole vengano riaperte”.

La richiesta del M5S

Ad alzare la voce c’è anche il M5S che chiede di fare “un’eccezione” per asili nido, scuole dell’infanzia ed elementari. “Gli effetti della didattica a distanza sui bambini più piccoli possono essere devastanti – dichiarano i deputati pentastellati della commissione Affari Costituzionali -. In gioco c’è il futuro delle generazioni più giovani. Non possiamo voltarci dall’altra parte”. Un altro tema sul tavolo, col ritorno della dad, è poi quello dell’accessibilità. “Da lunedì quasi 9 studenti su 10 seguiranno le lezioni da casa ed è quindi necessario intervenire anche sul digital divide per fare in modo che tutti abbiano accesso alla rete internet e dispongano di dispositivi informatici adeguati – sottolinea Licia Ronzulli, presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza -. Bisogna fare in modo che la scuola torni a essere aperta e accessibile a tutti gli studenti, a prescindere che sia in presenza o meno”.

(LaPresse/di Ronny Gasbarri)

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