ROMA – “L’introduzione dell’obbligo di vaccinazione anti Covid è una decisione che spetta alla politica. Il premier Draghi e il ministro Speranza sono stati chiari. È una delle opzioni da considerare, attuabile anche in base all’articolo 32 della Costituzione”. Così Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, intervistato dal ‘Corriere della Sera’. “Dialogo, persuasione e convincimento restano sempre la strada maestra – spiega -. La scelta di non immunizzarsi nuoce soprattutto a chi la prende. Oltre a ‘non volersi bene’, significa non voler procedere nella direzione del senso di responsabilità civile. I dati non mentono. Mostrano con chiarezza che il numero dei pazienti vaccinati ricoverati in terapia intensiva è molto contenuto. Numeri che dovrebbero far riflettere chi ancora si tira indietro”.
Al momento, prosegue Locatelli, “non ci sono condizioni che prefigurino un’evoluzione dell’epidemia tale da dover ricorrere” a nuove chiusure”. “È un bene, tuttavia, ricordarlo come possibile scenario – sottolinea -. La partita del futuro si gioca sulla vaccinazione ma anche su comportamenti individuali responsabili: indossare la mascherina negli assembramenti, distanziamento, igiene delle mani”.
Nessuna paura poi per la riapertura delle scuole: “E’ una priorità. Il Paese è in una situazione al momento favorevole e anche un’eventuale crescita dei contagi dovrebbe essere gestibile. Non dimentichiamoci che ha ricevuto almeno una dose di vaccino il 90% del personale scolastico, più del 70% dei 15-19enni e quasi la metà dei 12-14enni. I ragazzi sono stati ammirevoli”. Locatelli infine si dice favorevole all’estensione del green pass (“anche questa, in ogni caso, sarà una decisione politica”) e apre alla terza dose di vaccino: “Si partirà molto presto con i pazienti immunodepressi. È in fase avanzata la discussione per offrire una terza dose agli over 80, ai ricoverati nelle residenze sanitarie assistite, le Rsa, al personale sanitario”.
(LaPresse)