Vaccini, Toti: “Ipotesi obbligo da non scartare ma l’Italia meglio di altri”

L'intervento del presidente della Regione Liguria

Foto Massimo Paolone / LaPresse Nella foto: Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria

ROMA – “Io sono stato un sostenitore in tempi non sospetti dello sdoganamento dell’obbligo vaccinale e non ci trovo nulla di inopportuno a proporlo e tenerlo nel novero delle ipotesi”. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, intervistato da Repubblica, riflette sullo scatto di Angela Merkel e non boccia l’ipotesi che anche l’Italia possa fare una scelta simile. Ma secondo lui le misure sin qui adottate dal governo Draghi per ora si sono rivelate più che sufficienti.

“Dobbiamo partire dalla premessa che in questa quarta ondata Paesi come la Germania così come Austria e Belgio inseguono il modello italiano di lotta al Covid e non ci precedono – spiega -.

Abbiamo passato ondate di virus ad ammirare il modello di terapie intensive tedesco, per una volta con filo di orgoglio anche personale visto che la mia Liguria è rigorista, siamo noi italiani a essere avanti. Abbiamo quasi il 90 per cento di vaccinati e gli hub presi d’assalto per prime e terze dosi, questo per dire che in Germania mi pare vivano oggettivamente una situazione un po’ diversa dalla nostra”.

E sull’ipotesi obbligo vaccinale prosegue: “Sinceramente non so se una misura simile produrrebbe un salto di benefici a un sistema italiano che di fatto si rivela già efficace. Per ora mi sembra che le ulteriori misure prese dal governo, e sollecitate dai governatori, stiano producendo un effetto molto simile all’obbligo vaccinale. Praticamente le nuove regole annullano la vita individuale e sociale di un cittadino italiano non vaccinato, tranne che per il lavoro. Come diceva Deng Xiaoping ai cinesi, non importa se il gatto è bianco o nero, basta che prenda i topi. Che si chiami Green Pass rafforzato o obbligo, se la gente assalta gli hub vaccinali, il messaggio è passato.

Certo, se non bastasse, o se la situazione dovesse prolungarsi, allora forse non ci sarebbero alternative”.

(LaPresse)

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