Vaiolo delle scimmie, casi in aumento in tutta Europa

Alessandro Pone - Lapresse


LONDRA – Aumentano i casi in nove stati dell’Ue di vaiolo delle scimmie. Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, sono i Paesi dove sono stati accertati secondo i dati aggiornati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie i primi 67casi di monekypox

Le preoccupazioni

Secondo i dati forniti dall’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (Ukhsa) è il Regno Unito la nazione che ha presentato finora più casi conclamati: 36, per un totale di 56 a partire dal 7 maggio. “Sebbene il focolaio in corso sia significativo e preoccupante – spiegano – il rischio per la popolazione del Regno Unito rimane basso”. Partita la campagna di vaccinazione dei contatti a rischio. E comunque sarebbero più di un migliaio le dosi di vaccino disponibili presso le strutture del Servizio sanitario nazionale, mentre altre 3.500 resterebbero a disposizione.

I vaccini

E in queste ora “i team Ukhsa deputati alla prevenzione – spiegano dalla Ukhsa – stanno contattando le persone considerate contatti ad alto rischio di casi confermati, consigliando loro di restare in isolamento domiciliare per un massimo di 21 giorni”. Inoltre “sono stare acquistate “forniture di un vaccino sicuro contro il vaiolo: l’Imvanex appunto, che viene offerto ai contatti stretti identificati di persone alle quali è stato diagnosticato il vaiolo delle scimmie, per ridurre il rischio di infezioni sintomatiche e malattie gravi”.

I contagi

Secondo gli esperti “il virus responsabile della malattia di solito non si diffonde facilmente tra le persone, ma può essere trasmesso attraverso il contatto ravvicinato fra persone o il contatto con oggetti usati da una persona contagiata, come vestiti, lenzuola o utensili”. Alla fine “la patologia si autolimita e la maggior parte di chi la contrae guarisce entro poche settimane”. Si invita pertanto “chiunque abbia eruzioni cutanee o lesioni insolite su qualsiasi parte del corpo, in particolare sui genitali a contattare immediatamente il numero 111 del Servizio sanitario nazionale o il servizio locale di salute sessuale locale. E Susan Hopkins, Chief Medical Adviser, Uksa ha sottolineato che “siccome una percentuale notevole di casi recenti nel Regno Unito e in Europa è stata riscontrata in uomini gay e bisessuali, incoraggiamo in particolare loro a prestare attenzione ai sintomi sospetti”.

L’Oms

Secondo Rosamund Lewis dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) “al momento non è possibile determinare se il virus del vaiolo sia mutato. Possiamo dire – ha aggiunto – che questo è un virus a Dna fra i più grandi conosciuti, che il tasso di mutazione è molto più basso rispetto ai virus a Rna e quindi è un virus molto stabile. Non abbiamo ancora evidenze che ci sia una mutazione nel virus”

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