ROMA – “Una delle cose che più mi hanno toccato quando, sei anni fa, sono arrivato a Roma, è il volontariato italiano. È grandioso!” Con queste parole, Papa Francesco, durante l’udienza con l’Associazione contro le leucemie i linfomi e il mieloma (Ail), celebra tutti quelli che in Italia usano il proprio tempo per aiutare il prossimo.
Papa Francesco esalta il lavoro dei volontari italiani
“Voi avete tre cose grandi, che implicano un’organizzazione tra voi – prosegue il Papa – il volontariato, che è molto importante, il cooperativismo e gli oratori nelle parrocchie. Tre cose grandi”.
Tra gli applausi il pontefice fa l’elogio di un settore che, solo pensando al non profit, conta in Italia oltre 300 mila realtà. Secondo i dati Istat le istituzioni non profit attive nel Paese sono 343.432 e complessivamente impiegano, alla data del 31 dicembre 2016, 812.706 dipendenti.
Un settore in costante crescita
Il settore del volontariato anche negli anni della crisi economica, è cresciuto rispetto al complesso delle imprese dell’industria e dei servizi: dal 5,8% del 2001 al 7,8% del 2016 per le istituzioni e dal 4,8% del 2001 al 6,9% del 2016 per gli addetti.
La distribuzione territoriale vede oltre il 50% delle istituzioni attive nelle regioni del Nord contro il 26,7% dell’Italia meridionale e insulare.
Le associazioni presenti sul territorio
Il numero di istituzioni non profit ogni 10mila abitanti è un indicatore che misura più chiaramente la presenza territoriale: se al Centro-Nord tale tale rapporto assume valori prossimi se non superiori a 60 (in particolare al Nord-est, dove raggiunge il livello di 68,2), nelle Isole e al Sud è pari rispettivamente a 48,1 e 42,2. Infine, i dipendenti sono ancora più concentrati delle istituzioni dal punto di vista territoriale, con oltre il 57% impiegato al Nord.
L’impegno e l’amore dei volontari verso chi soffre
“Come Maria, rimasta ai piedi della Croce di Gesù – dice il Papa – anche loro, i volontari, ‘stanno’ presso il letto dei sofferenti e realizzano quell’accompagnamento che porta tanta consolazione: è presenza di tenerezza e di conforto, che realizza quel comandamento all’amore reciproco e fraterno che ci ha consegnato Gesù (cfr Mc 12,31)”.
L’Ail compie 50 anni
“Questo atteggiamento di prossimità premurosa – aggiunge in riferimento all’Ail, che compie 50 anni – è tanto più necessario nei confronti del malato ematologico, la cui situazione è complessa per la percezione stessa della malattia, nella sua specificità. Vicinanza, prossimità, come Maria ai piedi della Croce. E ci sono tante storie, tante storie di croce tra voi”.
(LaPresse/di Alessandra Lemme)