Milano, 27 ago. (LaPresse) – Il Movimento 5 Stelle del Veneto sostiene le Mamme No Pfas in questi giorni di manifestazione davanti alla Procura della Repubblica di Vicenza. “Ci siamo avvicendati al presidio – dicono parlamentari, consiglieri regionali e consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle del Veneto – con i nostri rappresentanti a ogni livello. Dagli attivisti ai parlamentari passando per consiglieri comunali, assessori e consiglieri regionali”. “Abbiamo preso in carico con la dovuta serietà questo grave problema di inquinamento fin dalla sua emersione nel 2013 – ricordano gli esponenti veneti del Movimento 5 Stelle. Quando tutti guardavano con diffidenza la difficile scelta dell’Amministrazione di Sarego di ordinare la chiusura di tre quarti dei pozzi privati analizzati, nonostante l’Ulss avesse valutato potabile quell’acqua in contrasto alle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e della Regione”.
spiegano i 5 Stelle
“Abbiamo continuato a chiedere la chiusura e la bonifica della Miteni e il pagamento dei gravi danni arrecati. Mentre in Regione c’era addirittura chi minacciava di denunciarci per procurato allarme. Abbiamo presentato esposti alla Procura, da cui poi è scaturita l’indagine in corso”. “La nascita del movimento Mamme No Pfas – rivelano i pentastellati veneti – ha dato un forte impulso a questa importante battaglia per il nostro ambiente e la salute nostra e dei nostri figli. Costringendo a cambiare atteggiamento anche chi, negli enti coinvolti, ha sempre sottovalutato il problema”. “La Procura ascolti il grido delle mamme e sequestri al più presto la Miteni. Dunque imponendo immediatamente la bonifica del sito – è la richiesta finale – non c’è più tempo da perdere, chi ha inquinato paghi”.