Migranti, Di Maio avverte l’Ue: “Pronti a tagliare 20 miliardi”. Il commissario Ottinger: “Una farsa, sono solo tre”

Governo sul piede di guerra dopo dopo il no di Bruxelles sulla ripartizione dei migranti. Di Maio: "Nell'ultimo consiglio ci avevano assicurato che chi sbarcava in Italia sbarcava in Europa. Non abbiamo più intenzione di farci mettere i piedi in testa"

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Luigi Di Maio

ROMA – Il governo minaccia di tagliare i contributi destinati all’Unione Europea. Si inasprisce lo scontro sul tema dei migranti dopo il no di Bruxelles alla ridistribuzione dei rifugiati. “Se l’Ue non decide – ha dichiarato il vicepremier Luigi Di Maio – saremo pronti a tagliare 20 miliardi annui a Bruxelles”.

All’affondo del pentastellato ha replicato subito  Ghuenter Oettinger, commissario al Bilancio dell’Unione: “I 20 miliardi dell’Italia? Una farsa: sono soltanto tre”. Il portavoce della Commissione europea replica: “Non si va avanti con le minacce ma con la cooperazione”.

Scontro aperto sui migranti, Di Maio: “Stop ai contributi all’Ue”

Ma il governo ormai, dopo la fumata nera di Bruxelles, è sul piede di guerra. “L’Europa – ha continuato Di Maio – ha deciso di voltarci le spalle, decidendo di fregarsene dei principi di solidarietà e di responsabilità. Nell’ultimo consiglio ci avevano assicurato che chi sbarcava in Italia sbarcava in Europa. Non abbiamo più intenzione di farci mettere i piedi in testa”.

La risposta del commissario Ottinger: “I 20 miliardi dell’Italia? Una farsa: sono soltanto tre”.

“Una farsa” ha commentato il commissario. “L’Italia paga tra i 14 e i 16 miliardi l’anno. Sottraendo i fondi che riceve dall’Europa, per i programmi di coesione, ricerca e infrastrutture, resta un contributo netto di 3 miliardi”. Che non si dimostra preoccupato dalla minaccia al veto per il bilancio 2021-2027. “Ne prendiamo atto, – dichiara – ma non abbiamo intenzione di reagire a minacce su base quotidiana. Se lo facessimo avremmo troppo lavoro da fare. E’ vero che l’europa ha dato troppo poco sostegno all’Italia fino a due anni fa. Ma da allora la Commissione ha fatto il possibile con mezzi risorse e denaro”. Dura anche la replica del portavoce della Commissione. “Le minacce in Europa non portano da nessuna parte – è la risposta del delegato. – Il modo in cui l’Europa funziona è la cooperazione e non l’intimidazione”.

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