C’è lo zampino di Josie dietro il ritrovamento di valuta non dichiarata all’aeroporto Marco Polo di Venezia. Josie è un ‘cash dog’, unità cinofila della Guardia di Finanza, addestrato a fiutare le banconote nascoste nei bagagli, nei doppi fondi delle valigie o nei posti più stravaganti.
I controlli svolti nel corso dell’anno dai finanzieri e dai funzionari delle Dogane in servizio presso l’aeroporto “Marco Polo” hanno consentito di “intercettare” oltre 16 milioni di euro in entrata e in uscita dal nostro Paese in maniera “occulta”, cioè senza essere preventivamente dichiarati, sottraendosi così al monitoraggio previsto per legge: sono stati verbalizzati 709 passeggeri (per 1/3 italiani e per il resto quasi esclusivamente extracomunitari), comminate sanzioni per oltre 390.000 euro e sequestrati più di 120.000 euro di valuta.
Le persone verbalizzate, in alcuni casi veri e propri “corrieri di valuta”, hanno tentato, di occultare il “denaro”, utilizzando i più fantasiosi e originali escamotage, nascondendo i contanti tra gli effetti personali, in confezioni di generi alimentari, all’interno di libri piuttosto che nei calzini, all’interno di scarpe.
(LaPresse)