Venezia, soldi a privati ed esercenti danneggiati dal maltempo. Questione Mose, Conte: è già costato tanto, l’opera va completata

Oggi Venezia, dopo i due giorni da incubo a causa del maltempo, è tornata alla tranquillità grazie alle perturbazioni che stanno lasciando il nord Italia.

Foto Claudio Furlan/LaPresse

VENEZIA – Oggi Venezia, dopo i due giorni da incubo a causa del maltempo, è tornata alla tranquillità: le perturbazioni stanno lasciando il nord Italia. La Serenissima dopo il caos della mareggiata comincia la vera e propria conta dei danni: colpiti monumenti, abitazioni e alberghi.

Oggi in città era presente il premier Giuseppe Conte che dopo la riunione operativa di ieri sera ha incontrato i commercianti della città. “Per Venezia – ha informato il presidente del Consiglio – c’è un impegno a 360 gradi, c’è una situazione drammatica di una città unica, ci dobbiamo essere”. Affrontata da Conte anche della questione ‘Mose’: “E’ un opera su cui ormai sono stati spesi tantissimi soldi e che è in dirittura finale dunque va completata e poi mantenuta”. Ha annunciato anche nel cdm sarà adottato il decreto che dichiara lo stato di emergenza per Venezia come richiesto dal presidente della Regione.

Per quanto riguarda invece il rimborso dei danni, Conte ha detto che verrà eseguito in due fasi: “La prima, ci consentirà di indennizzare i privati e gi esercenti commerciali sino ad un limite per i primi di 5mila euro e per i secondi di 20mila euro”.

La questione Mose

Sul maltempo che ha messo in ginocchio il capoluogo veneto è intervenuto anche Di Maio: “L’Italia e Venezia stanno vivendo ore drammatiche, bisogna ora stare vicino ai veneti”. Per il leader dei pentastellati è necessario “individuare chi ha le colpe poiché non possono essere sempre i cittadini a pagarne le spese”.

Fare il punto sul ‘Mose’ è toccato alla ministra delle infrastrutture Paola De Micheli: “Ci sono stati forti rallentamenti sul progetto che oggi però è compiuto solo al 93%. Mancano gli ultimi 400 milioni. Sono stati appostati dal governo, non sono fermi per motivi burocratici. Non c’è niente di fermo, i lavori stanno andando avanti e l’obiettivo è quello di concluderlo entro il 2021”.


Umberto Caiazzo

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