MILANO – I test funzionali di sollevamento delle barriere del Mose hanno dato esito positivo. Dalle 20.30 di lunedì alle 4 di martedì notte, orario scelto apposta per non intralciare la navigazione attraverso il canale, si è proceduto a fare prove tecniche alla schiera di Malamocco. La bocca di porto più profonda della laguna con i suoi -14 metri, e sono state sollevate tutte e 19 le paratoie. Ognuna è lunga 29,5 metri e larga 20 metri, per uno spessore di 4,5 metri, e ha un peso di 350 tonnellate. Le paratoie sono incernierate a cassoni e in condizioni di riposo non sporgono dal fondale.
Mose, test positivi
La schiera di paratoie è stata sottoposta a test in condizioni di moto ondoso durante il quale è stato eseguito il sollevamento. E ha mostrato un comportamento del tutto simile a quello ottenuto con i modelli in fase di progettazione. “Una evidente stabilità”, sottolinea il Consorzio Venezia Nuova, concessionario del Mit per la realizzazione del Mose. Riguardo invece le vibrazioni che erano state riscontrate sulle tubazioni alla barriera di Malamocco il 24 ottobre, il test “ha dimostrato che gli interventi eseguiti in questi pochi giorni e la modifica alle procedure hanno risolto la problematica”.
Un sistema di protezione per Venezia
“A regime, con questo sistema proteggeremo Venezia dalle acque eccezionali”, ha rimarcato con soddisfazione il sindaco Luigi Brugnaro, che ha assistito alle prove tecniche. Il progetto del Mose è stato scelto al termine di un lungo iter progettuale e decisionale. Ed è pensato per proteggere la laguna da maree alte fino a 3 metri e da un innalzamento del livello del mare fino a 60 centimetri nei prossimi 100 anni. Il costo del ‘sistema Mose’ ammonta a 5,493 miliardi di euro.
(LaPresse/di Silvia Caprioglio)
