Venezia, maxi sequestro di 22 chili di cocaina nascosta in doppi fondi dell’auto

MILANO – La guardia di finanza di Venezia ha sequestrato 22 chilogrammi di cocaina trasportati su un’auto di grossa cilindrata da un corriere di nazionalità francese e origine magrebina. La macchina è stata fermata per un controllo da una pattuglia del Nucleo di polizia economico finanziaria di Venezia, con l’aiuto dei baschi verdi della compagnia Pronto impiego del capoluogo lagunare, all’uscita del casello autostradale di Meolo Roncade.

A insospettire le fiamme gialle durante il controllo per strada è stato l’evidente nervosismo del conducente, indispettito dal protrarsi delle verifiche negli archivi di polizia che stavano eseguendo i militari, allertati dal fatto che quel nominativo fosse presente nelle banche dati per possibili collegamenti con ambienti dell’estremismo islamico.

Una volta accompagnato negli uffici della compagnia Pronto Impiego di Venezia per gli approfondimenti del caso, oltre a sviluppare la segnalazione presente negli archivi di polizia, i militari hanno perquisito il veicolo, anche grazie alle unità cinofile antidroga che hanno cominciato subito a dare segnali insistenti della possibile presenza di sostanza stupefacente.

La vettura è stata, quindi, parzialmente smontata da parte del personale specializzato del II Gruppo Venezia. Scoperti due doppi fondi ricavati nel pianale, il cui meccanismo di apertura era azionato da un telecomando trovato all’interno dell’abitacolo.

Ben stipati nei vani così individuati i finanzieri hanno trovato 20 panetti di sostanza solida biancastra poi risultata cocaina, avvolti in involucri di cellophane e sigillati con nastro da imballaggio.

Lo stupefacente e l’auto sono state sottoposte a sequestro e il corriere è stato arrestato per detenzione e traffico di sostanze stupefacenti e condotto nel carcere di Venezia, a disposizione dell’autorità giudiziaria. La droga, probabilmente destinata a rifornire le principali piazze di spaccio del litorale veneto durante la stagione estiva, avrebbe fruttato sul mercato circa 8 milioni di euro.(LaPresse)

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