CAVARZERE – Un uomo di 35 anni ha riempito di botte la moglie fino ad ucciderla. Ennesimo caso di femminicidio da registrare, purtroppo, in Italia. L’ennesimo violento, terribile, brutale. E’ stato lui stesso a chiamare i soccorsi, forse appera pervaso da un barlme di lucidità, anche se ai medici non ha detto subito la verità. Il 35enne, Natalino Boscolo Zemello, stando alla ricostruzione delle forze dell’ordine, si trovava agli arresti domiciliari dal 2017. Era stato ritnuto responsabile dei reati di tentata estorsione e violenza privata. Aveva patteggiato la pena. Un personaggio già sott’occhio quindi, ma era difficile prevedere quanto poi successo. Forse.
Avrebbe ucciso la moglie a mani nude
Era l’alba. Da poco trascorse le cinque, ma in uno stabile di via Regina Margherita, a Cavarezere in provincia di Venezia, una violenta lite matriminiale andava avanti da ore. Al culmine del fuorioso battibecco il 35enne ha iniziato a pestare la moglie Maila Beccarello, 37 anni. Pugni e calci, sempre più forti, fino alla morte. Un massacro. Quando l’uomo si è accorto di quanto fatto, ha avuto un barlume di lucidità, chiamando i soccorsi. Ha raccontato che la moglie stava male, non di certo la verità. Ma i soccorsi giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Questa almeno la ricostruzione delle forze dell’ordine.
Ai domiciliari dall’anno scorso
Era agli arresti in casa dal 2017. Era ritenuto responsabile di tentata estorsione e violenza privata. Con una pistola giocattolo aveva cercato di estorcere denaro ad un conoscente, patteggiando poi per una pena pari ad un anno e otto mesi di reclusione. Le forze dell’ordine, allertate come da prassi in queste situazioni dai sanitari del 118, hanno ammanettato l’uomo e dichiarato in stato di arresto dopo aver analizzato la scena del crimine e raccolto gli elementi necessari. E’ accusato di omicidio.