Venezuela nel caos, black out e l’incubo della guerra civile

LaPresse / AFP In foto Nicolas Maduro

CARACAS – Nella capitale venezuelana l’energia elettrica è tornata a mancare in varie zone della città dove era tornata poche ore prima, dopo il blackout iniziato giovedì scorso, nel tardo pomeriggio.

Pazienti morti in ospedale

Come conseguenza 13 pazienti sono morti in un ospedale dello stato di Mongas (nord-est). Mentre un’associazione che monitora internet ha detto che il 98% del paese è rimasto scollegato dalla rete. Diosdado Cabello, presidente dell’Assemblea Costituente e numero due del partito di governo in Venezuela, Psuv, da parte sua ha detto: “Per fortuna siamo riusciti a ristabilire il servizio elettrico nel 70% del Paese” dopo il blackout, in dichiarazioni a margine della Marcia Antimperialista convocata oggi dal governo di Nicolas Maduro a Caracas. “E’ l’imperialismo che sta attaccando, hanno attaccato il cervello, la banca dati del sistema, i server. Li hanno attaccati fisicamente e li hanno attaccati tecnologicamente, con mezzi cibernetici”, ha detto Cabello.
  

Juan Guaidò e l’invito alla mobilitazione

Il presidente del Parlamento venezuelano che ha assunto i poteri dell’esecutivo, ha parlato alla folla con un megafono, in piedi su un’automobile. Dopo che la polizia ha fatto smontare la tribuna che era stata eretta per il suo comizio sulla Avenida Victoria, nell’Ovest di Caracas. Guaidò ha chiamato i suoi simpatizzanti all’unità e alla mobilitazione di piazza. “Per denunciare chi resta il vero responsabile della crisi della luce, della benzina, dell’acqua, degli ospedali e che ha nome e cognome: Nicolas Maduro!”.

La sfilata

Migliaia di simpatizzanti del chavismohanno sfilato nel centro di Caracas, nella Marcia Antimperialista Bolivariana convocata dal governo di Nicolas Maduro, per l’anniversario dell’imposizione, da parte dell’allora presidente americano Barack Obama, delle prime sanzioni contro alti dirigenti venezuelani. “Oggi, quando l’impero Usa, disperato, per mettere le mani sulle nostre risorse naturali intensifica le sue brutali aggressioni contro la Patria – ha scritto Maduro su Twitter in appoggio della mobilitazione – ci fermiamo decisi per difendere la nostra terra e gridare con forza: Yankee Go Home!”,

La resistenza

Il ministro degli Esteri, Jorge Arreaza, ha partecipato alla marcia dalla sede dell’ente nazionale delle telecomunicazioni, Conatel, al Palazzo di Miraflores, sede della presidenza, e ha detto ai cronisti che “questo che vediamo è un popolo che resiste, e per questo sappiamo che supererà tutte le difficoltà”. Una volta giunto il corteo a Miraflores, Maduro deve parlare ai suoi simpatizzanti.

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