SAN PAOLO (LaPresse/AFP) – Il presidente brasiliano, Michel Temer, ha ordinato l’invio dell’esercito al confine con il Venezuela e presieduto una riunione ministeriale d’emergenza in merito. La decisione è arrivata dopo che gli abitanti della città di confine di Pacaraima, nello Stato di Roraima, hanno attaccato gruppi di migranti venezuelani. Cacciandoli dai loro accampamenti improvvisati.
Migliaia di venezuelani fuggiti in Brasile
La situazione, dopo le violenze di sabato, nella località si è calmata, anche perché molti immigrati venezuelani sono stati costretti a fuggire. “Più di 1.200 sono tornati in Venezuela”, ha dichiarato il portavoce per la task force sull’immigrazione. In media sono circa 500 i venezuelani che ogni giorno attraversano la frontiera per entrare in Brasile, in fuga dalla grave crisi politica, sociale ed economica del loro Paese. Domenica però, secondo il portavoce, il numero “è stato molto più basso che nei giorni precedenti”. Sono decine di migliaia i venezuelani che sono fuggiti in Brasile negli ultimi tre anni.
Il confronto delle istituzioni
Temer ha incontrato al Planalto a Brasilia vari ministri per discutere la situazione, tra cui i titolari di Difesa, Sicurezza pubblica e Affari esteri. Il secondo ha quindi annunciato l’invio di 120 militari e di personale sanitario, che si aggiungeranno alle forze già sul posto. Caracas ha dato luce verde ad alcune misure radicali per contrastare l’inflazione, tra cui l’emissione di nuove banconote dai cui valori scompariranno cinque zeri.
La governatrice di Roraima, Suely Campos, ha poi chiesto la temporanea chiusura del confine e l’invio di forze di sicurezza aggiuntive. “Per affrontare l’aumento del crimine” che sostiene dipenda dagli immigrati venezuelani. Da parte sua, Caracas ha chiesto al Brasile di dare “garanzie ai cittadini venezuelani. E prendere misure di salvaguardia e sicurezza per le famiglie e i loro beni”.