Via Forche Caudine, un comitato anti-buche

La Prefettura interpellò gli enti, Anas e Provincia: non è nostra. Resta il Comune

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MADDALONI – Buche pericolose nell’asfalto, dopo l’allarme scende in campo anche il comitato composto da tre gruppi: “Via Forche Caudine resta a rischio, il Comune pensa a grandi opere ma non riesce a rattoppare un breve tratto di strada”. Il problema legato a quel tratto di strada, vera bestia nera quanti quotidianamente la percorrono visto che è zeppa di buche, avvallamenti e asfalto a pezzi ha portato alla costituzione di un comitato coordinato da diversi imprenditori che chiedono interventi immediati per ripristinare la sicurezza stradale. La Prefettura costituì l’Osservatorio per il monitoraggio nei confronti del gestore della strada statale 265 per lo stato di abbandono in cui versa la strada statale 7 nel tratto da Messercola-Maddaloni soprattutto nel tratto che va dalla statale 265 alla statale 700 Variante Anas.
All’incontro, al quale partecipò l’ente gestore, i rappresentanti delle forze dell’ordine, della polizia stradale di Caserta.

Nel corso della riunione si gettarono le basi per un confronto costruttivo e da parte dell’ente gestore si registrò la messa in campo di progetti per risolvere la criticità segnalata. Anche l’Anas si rese disponibile nei limiti delle sue competenze, non essendo il gestore della strada. Lo scorso anno l’Anas, rispondendo ad una precisa sollecitazione, mise nero su bianco come i tratti per i quali fu sollecitato l’intervento “sono di gestione del Comune di Maddaloni”. A specificare che sempre quel tratto di strada non era di sua competenza fu anche la Provincia di Caserta: quel tratto di via Forche Caudine non è annoverata nello stradario della Provincia.

Le due prese di posizione furono determinate dalla segnalazione che la Prefettura di Caserta inoltrò ai tre enti (oltre all’Anas e alla Provincia anche al Comune di Maddaloni) su sollecitazione scritte degli utenti della strada. Tra quanti sollecitarono interventi per la strada anche Raffaele Diglio, ex assessore comunale di Arienzo. “Per chi quotidianamente è costretto a percorrere questo tratto di strada risulta particolarmente facile verificare il dissesto del manto stradale, la quasi totale occlusione delle cunette laterali, avvertita ancor più nei giorni di pioggia quando l’acqua a tratti invade la carreggiata nascondendo buche anche profonde” scrisse Diglio. Da quella istanza scaturì l’appello della Prefettura che a quanto pare però è rimasto lettera morta.

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