NAPOLI – Giorgia Meloni ha chiuso, ieri, la campagna elettorale per le elezioni Europee a Napoli, in piazza Matteotti, circondata dai ‘suoi’ candidati, senza risparmiare attacchi agli ‘amici’ della Lega e di Forza Italia e ai ‘nemici’ del Movimento 5 Stelle e del Pd. La leader di Fratelli d’Italia è salita sul palco carica, intenzionata a convincere le migliaia di persone in piazza che l’unico voto utile a cambiare l’Europa è quello ai ‘patrioti’ che, il prossimo 26 maggio, potrebbero superare la soglia del 4% ed entare per la prima volta a Bruxelles. “Si può costruire una Europa che abbia rispetto degli interessi nazionali italiani – ha detto – che abbia rispetto della sovranità popolare e si può dare un altro governo all’Italia, un governo Lega-FdI che possa fare gli interessi dei cittadini. Gli italiani vogliono un’altra Europa e vogliono un altro governo per l’Italia e con il voto a FdI si possono centrare entrambi questi obiettivi”. Un esecutivo nazionale alternativo, di centrodestra in cui potrebbero non trovare spazio Silvio Berlusconi e i suoi. “Si può fare un governo a maggioranza Lega e FdI – spiega Meloni –. Sul ruolo di Fi ci sono alcune cose da chiarire. Ho sentito Berlusconi lanciare Mario Draghi premier; dico chiaramente non con i voti di FdI. Errare è umano, perservare è diabolico. Un altro governo Monti non serve, un altro governo che faccia gli interessi delle banche. Lega e FdI possono già da soli avere i numeri per un’altra maggioranza e governare”. Una doccia fredda per i forzisti, soprattutto campani, che conservano l’idea, o l’illusione, di rappresentare ancora il partito di maggioranza nel centrodestra e che hanno annunciato che l’anno prossimo, il candidato governatore di coalizione alle Regionali sarà un esponente di Forza Italia. Ma Meloni ha avvisato: “FdI ha i suoi nomi da fare e ha tutte le carte in regola per dire la sua – ha aggiunto –. Abbiamo tutte le carte in regola per dire la nostra, non solo perché abbiamo uomini e donne che possono tranquillamente rappresentare la coalizione, sia alla guida di Napoli che in regione Campania, ma anche perché siamo la forza politica che in questi mesi è stata più presente dove lo Stato e la politica non arrivano, nei quartieri difficili e nelle periferie abbandonate dove la sinistra radical chic non si fa vedere perché troppo impegnata a discutere nei suoi salotti”. Inevitabile, a questo punto, l’attacco della Meloni allo scrittore Roberto Saviano e l’abbraccio virtuale della numero uno di Fdi e dell’intera piazza alla piccola Noemi. “La camorra fa schifo e lo Stato deve dichiarare guerra una volta per tutte, e le guerre si combattono con uomini e mezzi: qui non basta la polizia, qui serve l’Esercito – è stata la promessa –. Li andiamo a stanare uno per uno nelle loro case. Ma Napoli non è solo camorra, è tanto altro. Perchè non c’è niente di tutto questo nelle fiction su Gomorra? Gomorra è stata prodotta in 130 paesi: in 130 paesi noi abbiamo detto che c’è solo la camorra. Saviano, hai fatto i milioni sputtanando la tua città e poi te ne sei andato a vivere a New York. Non ci venire a pontificare dal comodo attico di Manhattan dove ti trovi”. Poi la stoccata al premier Giuseppe Conte: “Considero vergognosa la retorica anti-militarista di Conte che deride i militari mentre presenta l’iniziativa di rinunciare all’acquisto di 5 fucili per finanziare una borsa di studio sulla pace. Conte, non sei John Lennon, sei il presidente del Consiglio”. Un tripudio di applausi alla fine del comizio con il richiamo al peace and love di una coppia che ha voluto farsi fotografare: “Altro che odio, questo è l’amore al tempo della Meloni”.
VIDEO. Fratelli d’Italia chiude la campagna elettorale a Napoli
Gli interventi di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa