NAPOLI – Tre operazioni importanti sono state effettuate questa mattina da carabinieri e polizia. I militari dell’Arma del comando provinciale partenopeo hanno infatti arrestato circa 30 persone ritenute affiliate al clan camorristico dei Sequino. Attivo da tempo nel rione Sanità, il gruppo in questione si contende attualmente il predominio sugli affari illeciti in contrapposizione al clan dei Vastarella.
La battaglia per il controllo della droga nella Sanità attraverso le ‘stese’
Una battaglia a colpi di pistola che in tempi recenti aveva portato anche ad evidenti messaggi intimidatori lanciati attraverso ‘stese’ notturne. Gli indagati sono stati raggiunti da due ordinanze emesse dal giudice per le indagini preliminari di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Dovranno ora rispondere a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto abusivo di armi e spaccio di stupefacenti, reati tutti aggravati da finalità e metodo mafiosi. È stato peraltro accertato che la direzione del clan è sempre rimasta nella mani dei capi storici Salvatore e Nicola Sequino capaci di dare ordini anche durante i colloqui in carcere.
I fermi dei Vastarella: uno ha cercato la fuga sui tetti
Parallelamente a questa operazione, la Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un ordine di custodia cautelare nei confronti di tre esponenti di vertice del rivale clan Vastarella, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di stampo camorristico finalizzata alla detenzione e alla cessione di sostanza stupefacente. Oltre che del tentato omicidio di Giovanni Sequino avvenuto lo scorso ottobre. Uno dei tre, già latitante, è stato catturato in un appartamento di Guidonia, nonostante un estremo tentativo di fuga sui tetti.
Manette per 7 degli Amato-Pagano
Infine i carabinieri di Castello di Cisterna hanno arrestato 7 indagati affiliati al clan camorristico degli Amato-Pagano. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Nel corso delle indagini è stato accertato il controllo del territorio tramite tangenti e spaccio di sostanze stupefacenti e sono stati recuperati ingenti quantitativi di cocaina, crack, hashish e marijuana.
