Vigilessa uccisa. La tesi degli inquirenti: assassinata in intimo e canottiera e poi portata fuori casa

La figlia Lucia: “Uccisa per i soldi, non avranno mai il mio perdono”

Laura Ziliani
Laura Ziliani

BRESCIA – “Uccisa per i soldi, non avranno mai il mio perdono”. E’ l’amaro sfogo di Lucia, la 25enne e terza figlia dell’ex vigilessa uccisa dalle altre due sue due sorelle, Silvia e Paola e dal fidanzato della maggiore, Mirto, la notte tra il 7 e l’8 maggio. Lucia è l’unica a non essere stata indagata per l’omicidio della mamma in quanto secondo il magistrato “soffre di un lieve ritardo cognitivo”.

L’accusa e il movente

Ora sulla testa di Silvia, Paola e Mirto pende l’accusa di “omicidio e di occultamento di cadavere”. La vittima sarebbe stata uccisa in intimo e canottiera, così com’è stata poi ritrovata l’8 maggio scorso, per poi essere portata fuori dalla casa di via Ballardini. Interrogatori di garanzia fissati per martedì 28 settembre

Lo sfogo

Lura Ziliani sarebbe stata prima addormentata dai tre per poi essere soffocata a letto con un cuscino. Non a caso nel sangue della donna sono state rinvenute tracce di psicofarmaci. “Io non mi fidavo più di loro – ha continuato Lucia – ma non pensavo che arrivassero a fare una cosa così brutta. Sono state cattive, più di mio padre. Lui aveva un carattere complicato ma gli volevo bene”. E su Mirto aggiunge: “Mia mamma non ci andava d’accordo e mia nonna lo odiava”. Ma secondo gli inquirenti sarebbe stato proprio lui la mente dell’operazione. I tre, mossi dal movente economico, volevano gestire il patrimonio di Laura composto da una decina di case fra la Valcamonica e Brescia, delle quali è comproprietaria anche Lucia. Mirto avrebbe anche contattando con gli inquilini per rivendicare arretrati e alzare gli attuali canoni.

Il depistaggio fallito

Inoltre i tre avrebbero anche pianificato il depistaggio per inquinare le indagini. Mirto avrebbe infatti voluto far credere agli inquirenti che Laura, indebitata fino al collo, fosse scappata altrove per fare “la bella vita”. In una intercettazione del 31 maggio l’uomo avrebbe detto al telefono ad un amico: “Alla fine le volevo bene, ma la situazione è disastrosa: spendeva più di quanto prendeva. Magari nel tempo ha dirottato i soldi su un altro conto e adesso si sta facendo la bella vita da qualche parte” fino a ipotizzare che Laura avesse inscenato la sua morte. Sai, fai perdere le tue tracce e se tutto il mondo ti crede morta e non ti cerca”.

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