CAGLIARI – ‘In ottobre il vendemmiatore trasporta allegro la sua uva, tutta la campagna proclama a gran voce il lavoro di Bacco’. Già ai tempi di Furio Dionisio Filocalo, letterato latino autore del calendario illustrato noto come Cronografo del 354, la raccolta dell’uva si svolgeva tipicamente in autunno, nel periodo a cavallo tra settembre e ottobre. Un misto di tradizione e ciclo naturale arrivato fino ai giorni nostri, in cui proprio ottobre è tradizionalmente identificato come il mese della vendemmia. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato: in Sardegna, infatti, è partita già da qualche giorno la raccolta del 2022. L’anticipo di maturazione, secondo gli esperti, è dovuto alle alte temperature che bloccano la fotosintesi clorofilliana e di conseguenza l’accumulo degli zuccheri. Gli scarsi sbalzi termici notturni non permettono la sintesi del colore e degli aromi nelle bucce, falsando così la maturazione e costringendo a un anticipo della vendemmia poiché il grappolo inizia a disidratarsi.
Ma nonostante il caldo oltre i 40 gradi nei mesi estivi sia la regola in tutta la Penisola, in Sardegna l’acqua è presente negli invasi e sta permettendo di irrigare i vigneti; inoltre, nelle ultime settimane, soprattutto la notte, le temperature stanno scendendo sotto i 20 gradi, con una escursione termica che permette di avere fenomeni di bagnatura fogliare anche di 5 o 6 ore che aiutano la pianta a superare parzialmente gli stress idrici. Le previsioni per l’Isola vedono una produzione più abbondante del 15% rispetto alle scorse annate, caratterizzate da mancate produzioni dovute a gelate e maestrale primaverili: protagoniste le uve che faranno da base ai vini frizzanti e spumanti, nella zona del Campidano di Cagliari ed in Gallura, mentre a breve si inizierà con la vendemmia del moscato. “Dalle prime stime ci attendiamo una annata di buona qualità – afferma il referente vitivinicolo di Coldiretti Sardegna, Aldo Buiani – anche se l’andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo”.
Molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature, che influiscono direttamente sulla maturazione, sia dall’assenza di fenomeni climatici estremi, come grandine e pioggia torrenziale, che hanno un impatto devastante sui vigneti. “In Sardegna ci attendiamo comunque un’annata positiva perché durante la stagione non ci sono state grosse problematiche dal punto di vista fitosanitario: la peronospora ha creato poca preoccupazione ai viticoltori e l’oidio è stato gestito in maniera ottimale”. Se le temperature di agosto non subiranno ulteriori impennate e se dovessero arrivare a fine mese alcuni giorni di pioggia, “grossa parte della vendemmia si riallineerebbe con le date degli anni precedenti”. In Sardegna, secondo le elaborazioni di Coldiretti, il settore conta circa 38mila aziende agricole e la superficie vitata è di oltre 27mila ettari, con un fatturato che si aggira intorno ai 150milioni di euro.
(Gianmarco Murroni/LaPresse)