Violentata dal branco. Fermati tre giovanissimi

La vittima ha 19 anni, è americana e lavora come ragazza 'alla pari'

CATANIA – Una pagina scura, ignobile, purtroppo già vista tante, troppe volte. È la violenza di gruppo, la vittima ancora una volta un’adolescente. Fermati tre giovanissimi. I protagonisti dell’orrore hanno tra i 19 e i 20 anni e sono stati rintracciati dai carabinieri di Catania e accusati di violenza sessuale di gruppo. Il copione sembra essere lo stesso di tante altre situazioni. Una conoscenza casuale con un gruppo di bravi ragazzi che di lì a poco si trasforma in brano.

La ricostruzione di quanto accaduto prima che la giovane americana fosse violentata

Secondo quanto raccolto dagli investigatori, i tre avrebbero conosciuto in un bar la vittima, una 19enne americana impiegata come ragazza ‘alla pari’. Due chiacchiere poi il piano diabolico che inizia. I tre giovani chiedono alla 19enne di salire con loro in macchina. Usano una scusa qualunque, lei si fida, in fondo quei ragazzi sembrano davvero bravi ragazzi e mai e poi mai avrebbe immaginato che aprendo la portiera di quella macchina si sarebbero per lei spalancate le porte dell’inferno. Da lì è un attimo. Il gruppo si apparta nonostante le resistenze e la paura della ragazza. I tre la violentano, uno alla volta.

La denuncia e l’intervento dei carabinieri

Il giorno dopo, però, la giovane americana racconta tutto a casa e, contemporaneamente, uno dei tre fa un passo falso. Le invia un video di loro insieme e le chiede di uscire ancora una volta. Scattano le indagini dei militari dell’Arma che li riconoscono anche grazie a quel video e li fermano. Teatro dell’accaduto un bar di via Teatro Massimo, zona della ‘movida’ nel cuore della città. Quella conoscenza casuale, qualche drink di troppo forse, poi ancora tutti in un bar vicino, infine in un posto isolato del lungomare. È lì l’orrore, che si sarebbe ripetuto se la 19enne non avesse raccontato tutto alla mamma e alla sorella: l’aiuto della famiglia dove la ragazza lavora e poi quello dei carabinieri hanno evitato il protrarsi di un incubo.

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