REGGIO EMILIA – Un bidello è finito nel registro degli indaganti per violenza sessuale: avrebbe abusato di un bambino di quattro anni nei bagni dell’asilo in cui lavorava. Lui, 51 anni e attualmente disoccupato (solo per la naturale fine del contratto), attraverso il suo legale nega tutto.
Ora bisognerà valutare la capacità di testimoniare del piccolo, che ha raccontato tutto dopo aver manifestato alcuni problemi fisici. A denunciare la storia è stata la madre: le forze dell’ordine sono al lavoro per fare chiarezza sulla vicenda.
Il piccolo aveva disagi fisici
L’inchiesta è partita dalla denuncia della madre. La donna ha iniziato a notare comportamenti strani da parte del figlio. Lo stesso bambino ha cominciato ad accusare dei disagi fisici che lo hanno poi portato a raccontare tutto ai genitori. Ad accertare gli abusi sessuali sarebbero stati anche gli accertamenti sanitari svolti in ospedale. La famiglia ha quindi deciso di sporgere denunci a i carabinieri della locale stazioni che hanno avviato un’attività investigativa installando alcune telecamere all’interno dell’asilo. L’obiettivo era capire se l’uomo avesse questo tipo di comportamenti anche con altri bambini, anche per valutare la veridicità del racconto dei familiari.
Un perito valuterà il piccolo
Un’analisi approfondita, fatta da un esperto in materia, per studiare il piccolo. Durante l’incidente probatorio, il gip Luca Ramponi ha nominato un perito per valutare la giovanissima vittima. L’intento è capire se la testimonianza del bimbo sia veramente attendibile e se possa essere presa in considerazione ai fini del procedimento giudiziario. Il bidello 51enne, difeso dall’avvocato Tommaso Lombardini, continuano negare ogni accusa che gli viene contestata. A questo punto, considerata la situazione, la testimonianza del bambino risulta essere il vero ago della bilancio in quella che è l’ennesima storia raccapricciante avvenuta tra le mura delle scuole dell’infanzia d’Italia.