Violò il sito della Nasa: individuato un hacker 25enne di Salò

E' stato scoperto dopo che sui social network ha rivelato di far parte del Master Italian Hackers Team

Embargoed to 1000 Friday March 6 File photo dated 06/08/13 of someone using a laptop, as a suspected hacker from Britain has been arrested in connection with an alleged cyber attack on the United States Department of Defence (DoD) as part of a week-long UK-wide operation. PRESS ASSOCIATION Photo. Issue date: Friday March 6, 2015. The 23-year-old man was arrested on Wednesday by National Crime Agency (NCA) officers in Sutton Coldfield, in the West Midlands, on suspicion of offences linked to data stolen from a messaging service used by DoD employees around the world. See PA story CRIME Cyber. Photo credit should read: Dominic Lipinski/PA Wire

Milano (LaPresse) – Investigatori della polizia postale e delle comunicazioni hanno eseguito una perquisizione informatica. E’ stata disposta dalla Procura della Repubblica di Brescia nei confronti di un disoccupato venticinquenne di Salò. L’uomo è ritenuto responsabile della violazione di sessanta siti istituzionali di enti territoriali. Fra cui quelli della Polizia Penitenziaria, di alcune provincie della Toscana e della Rai. Nonché di otto domini collegati all’Agenzia statunitense Nasa. E’ la National Aeronautics and Space Administration. La home page fu sostituita mediante la tecnica del defacement nel 2013.

E’ stato scoperto dopo che sui social network ha rivelato di far parte del Master Italian Hackers Team

Fatale è stata la rivendicazione delle gesta sui principali social network come appartenente alla crew Master Italian Hackers Team. Comunità già nota per aver perpetrato numerosi attacchi a vari siti internet istituzionali. Ma è solo dopo aver violato i sistemi di sicurezza dei domini collegati alla Nasa che la notorietà della crew ha raggiunto popolarità internazionale. Tanto da attrarre sui propri componenti l’attenzione degli uomini del CNAIPIC1. E’ un organo del servizio polizia postale e delle comunicazioni. Che ha dato inizio all’attività d’indagine finalizzata all’individuazione dell’autore della rivendicazione.

Le indagini sono sfociate in una perquisizione che ha portato al sequestro di dispositivi informatici. Il contenuto ha permesso di acquisire importanti elementi utili. Posto di fronte alle contestazioni ed all’evidenza degli elementi acquisiti, il giovane ha ammesso le proprie responsabilità.

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