Viterbo, l’omicida di Fedeli confessa: “Chiedo perdono alla famiglia e alla città”

Nel lungo confronto, il giovane ha risposto a tutte le domande della gip. Domani la decisione

Foto Cecilia Fabiano - LaPresse 04-05-2019 Viterbo( Italia) Cronaca :Conferenza stampa interforze in procura per l'arresto del sospettato autore dell'omicidio di Norberto Fedeli Nella foto: il negozio della vittima Photo Cecilia Fabiano - LaPresse May, 04, 2019 viterbo ( Italy ) News: press conference for the arrest of an American citizen accused of the homicide of a dealer In the pic: The shop

ROMA“Chiedo perdono alla famiglia e alla città di Viterbo per ciò che ho fatto”. Con queste parole ha confessato Michael Aaron Pang, il 22enne arrestato per la morte di Norveo Fedeli. Durante l’interrogatorio di convalida nel carcere Mammagialla, a Viterbo, il giovane, fanno sapere i suoi difensori Remigio Sicilia e Lilia Ladi, ha chiesto scusa alla famiglia della vittima. Alla sua e a tutta la città.

La confessione dell’omicida

Nel lungo confronto, il giovane ha risposto a tutte le domande della gip Savina Poli, la cui decisione in merito arriverà entro domani. Gli avvocati del 22enne non hanno voluto fornire dettagli ulteriori sui motivi che avrebbero scatenato il raptus omicida del giovane. Che, il 3 maggio, ha ucciso a colpi di sgabello il commerciante viterbese.

Le indagini sull’omicidio di Viterbo e l’arresto

Gli inquirenti sono arrivati a Pang, passaporto statunitense e origini sudcoreane, dopo un’indagine lampo, partita da un’immagine estrapolata dal video delle telecamere di sorveglianza del negozio dove è avvenuto l’omicidio. Da quella fotografia, tenuta segreta al pubblico per la pericolosità dell’individuo, in 24 ore è stato trovato il colpevole. Grazie anche all’intuizione di due carabinieri che ricordavano di averlo visto in zona.

Le telecamere hanno ripreso l’assassino

Nessun dubbio sul fatto che sia lui l’assassino immortalato dai video di sorveglianza, e, nella stanza in cui dimorava, sono stati trovati abiti provenienti dal negozio della vittima e la sua carta di credito. Che con il portafogli era stata rubata. Il giovane ha ancora sul volto e su una mano graffi e segni della colluttazione con il commerciante, ucciso con ferocia e abbandonato in una pozza di sangue.

Le prove che hanno inchiodato l’omicida

Numerose le tracce di sangue sulle scarpe del 22enne. Il giovane aveva con sé gli occhiali indossati il giorno dell’omicidio. Nel negozio della tragedia si era recato almeno altre due volte senza riuscire ad acquistare nulla per una carta di credito non funzionante. E forse è stato proprio questo a scatenare la lite e il raptus omicida.

(LaPresse)

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