Viterbo, maxi operazione antidroga tra Castelnuovo e Morlupo: 12 indagati

Operazione dei Carabinieri

Droga sequestrata (Foto LaPresse)

MILANO – Nella mattinata del 9 luglio i carabinieri di Bracciano, con il supporto del nucleo elicotteri di Pratica di Mare, del nucleo cinofili di Santa Maria di Galeria, della compagnia di Ronciglione, della compagnia Roma-Casilina e delle compagnie del Gruppo di Ostia, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Tivoli, su richiesta della locale procura di Tivoli, nei confronti di 12 soggetti destinatari di misure cautelari (4 in carcere, 2 agli arresti domiciliari, 4 obbligo di dimora ed 2 obbligo di presentazione in caserma), residenti nell’area nord della provincia romana e, in particolare, tra i comuni di Castelnuovo di Porto e Morlupo. Ai 12 indagati, tutti italiani, sono contestati, a vario titolo, i reati di “concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, incendio, porto e detenzione illegale di armi da fuoco”.

L’indagine denominata ‘Gerione’ ha avuto inizio a maggio 2019, a seguito di un arresto in flagranza di reato per detenzione di 6 kg di hashish e delle munizioni, operato da personale del Comando Stazione Carabinieri di Castelnuovo di Porto nel comune di Morlupo. È emerso infatti che quanto rinvenuto era riconducibile a un altro soggetto del posto, già noto alle forze dell’ordine, il quale avrebbe costretto con minacce e violenza l’arrestato a detenere per suo conto la droga.

Le indagini hanno permesso di acquisire importanti elementi di reità a carico dei componenti di una famiglia di Morlupo, nota alle cronache locali poiché collegata, in passato, alla famigerata Banda della Magliana. È stato acclarato addirittura che uno degli arrestati, rapinatore seriale, attualmente detenuto, forniva dal carcere disposizioni operative al fratello, per cui tramite “pizzini” e conversazioni intrattenute con cellulari illegalmente detenuti, continuava a gestire l’attività di traffico di stupefacenti tra Roma, Castelnuovo e Morlupo. Durante queste conversazioni, il detenuto è arrivato ad organizzare una spedizione di droga e sim card diretta alla casa circondariale, mentre in alcune occasioni si è limitato a piazzare delle scommesse sugli eventi calcistici del momento.

(LaPresse)

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