MILANO – Nuova puntata della guerra che contrappone Vivendi e Mediaset. La società francese ha annunciato di aver presentato un ricorso al tribunale di Milano. In cui chiede che gli sia riconosciuto il diritto di partecipare e di votare alla prossima assemblea straordinaria di Mediaset prevista per il prossimo 4 settembre. E in quell’occasione, se sarà riconosciuto il suo diritto di voto, Vivendi ha annunciato che si schiererà contro il riassetto societario che prevede la fusione con Mediaset Media for Europe.
Le rivendicazioni di Vivendi
Una decisione presa, sottolinea il gruppo francese, “avendo valutato i diritti che sarebbero riconosciuti, o negati, agli azionisti di minoranza. E a Vivendi in particolare, dal proposto statuto di Mediaset for Europe”.
Vivendi rivendica in particolare di detenere direttamente il 9,99% dei diritti di voto di Mediaset e un altro 19% attraverso la fiduciaria Simon. Mentre Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi, detiene circa il 44%. Ma il consiglio di amministrazione del gruppo italiano aveva impedito ai francesi di Vivendi di partecipare al voto dell’ultima riunione dello scorso aprile, sostenendo che le sue azioni erano state acquisite in violazione ad un contratto stipulato nel 2016 tra i due gruppi.
L’operazione di fusione
L’operazione di fusione contestata da Vivendi punta a creare una holding di diritto olandese, in cui Mediaset unirà le sue attività italiane e spagnole. Ciò consentirebbe, secondo alcune analisi, a Fininvest “di beneficiare inizialmente di voti triplicati e fino a dieci volte in cinque anni”. La richiesta di Vivendi al tribunale di Milano arriva a pochi giorni dalla denuncia presentata da Mediaset alla Consob. In cui accusa Vivendi di abbassare volontariamente il prezzo delle sue azioni per danneggiare il valore del gruppo italiano e il suo progetto.
Gli obiettivi di Mediaset
Mediaset punta invece molto sul riassetto del gruppo e in particolare ha grandi ambizioni riguardo alla nascita della piattaforma Mediaset for Europe, anche se il percorso appare irto di difficoltà. Nei piani del Biscione un’alleanza europea con altri gruppi televisivi del continente, dovrà consentire di competere con i giganti di Internet. Senza questa alleanza, secondo Mediaset non si avranno mai le risorse per opporsi agli investimenti e alle dimensioni di YouTube, Google o Facebook. Gli ultimi sviluppi della vicenda hanno avuto riflessi in Borsa con il titolo di Mediaset che chiude in crescita dell’1,4% a 2,972 euro. Mentre Vivendi cala a Parigi dello 0,31% a 25,33 euro.
(AWE/LaPresse/di Paolo Tavella)