Volla va al secondo round: sarà ballottaggio tra Di Costanzo e Donato

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Comune di Volla

VOLLA – Alle elezioni comunali del 2025, Volla si conferma uno dei teatri politici più incerti e tesi dell’intera provincia di Napoli. Dopo le prime sezioni scrutinate, il quadro che emerge è quello di un equilibrio estremo: tre candidati in corsa per la fascia tricolore racchiusi in una forbice di appena tre punti percentuali. Uno scenario inedito che prefigura con certezza il ballottaggio tra Lino Donato del centrodestra e Giuliano Di Costanzo del centrosinistra. A guidare la competizione è Lino Donato, con il 30,23% delle preferenze. Subito dietro, incalza Giuliano Di Costanzo con un 26,86%, mentre Pasquale Di Marzo è in terza posizione con un solido 22,79%. Si tratta di numeri che fotografano una città politicamente spaccata in tre, senza un vero frontrunner in grado di dominare la scena e con un margine di oscillazione ancora ampio, considerato che restano da scrutinare ben 16 sezioni. Il dato più evidente, allo stato attuale, è che nessuno dei tre candidati ha sfondato la soglia del 30%, un segnale di frammentazione del consenso e di un elettorato probabilmente disilluso, ma anche molto combattuto tra proposte che appaiono tutte competitive. Il ballottaggio è dunque matematicamente certo, ma con una variabile drammatica: chi ne sarà escluso? A giudicare dai dati parziali, anche un singolo seggio potrebbe fare la differenza. La campagna elettorale vollese è stata serrata, combattuta su più fronti, con programmi che si sono misurati su temi concreti come i trasporti, la sicurezza urbana, il rilancio commerciale del territorio e la gestione del ciclo dei rifiuti. Ma a fare la differenza, in questa fase, sembrano essere più le dinamiche di alleanza e la capacità di presidiare i territori che non l’efficacia delle promesse programmatiche. La frammentazione politica, unita all’assenza di un vero “candidato traino”, ha prodotto una polarizzazione tripartita rara nel panorama amministrativo campano. Volla non è nuova a scenari complessi – la città ha già sperimentato in passato turbolenze amministrative, fratture interne alle maggioranze e crisi politiche premature – ma questa volta il rischio è di ritrovarsi, già dal giorno dopo il primo turno, con una ferita aperta tra chi arriverà terzo per pochi voti e chi, invece, potrà accedere al ballottaggio.
Con margini così ridotti, le prossime ore saranno decisive. Ogni aggiornamento, ogni sezione scrutinata potrà ribaltare i rapporti di forza. Chi riuscirà a consolidare il proprio vantaggio, anche se minimo, potrà cominciare a guardare al secondo turno con fiducia. Ma attenzione: in un contesto così fluido, la chiave della vittoria al ballottaggio potrebbe passare anche dagli apparentamenti, dai voti disgiunti e dalla capacità di attrarre l’elettorato del terzo escluso.

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