NAPOLI – “C’è stato qualche imbecille a Napoli che ha confuso gli squadristi con la sinistra radicale. Ai cittadini di Napoli dico: cercate di ascoltare quelli che parlano e di capire quello che dicono. Se c’è chi confonde gli squadristi con la sinistra radicale, non può essere votato”. La fatwa di Vincenzo De Luca (a sinistra) piomba sul capo del segretario metropolitano di Napoli del Pd, Marco Sarracino (al centro), ampiamente attesa da chi conosce bene lo stato d’animo del presidente della Regione Campania. Un vero e proprio anatema, quello di De Luca contro il giovane e politicamente sbandato Sarracino, che insiste nel voler portare all’interno della coalizione che sostiene il candidato a sindaco del di M5s e Pd, Gaetano Manfredi (a destra), gli esponenti del centro sociale Insurgencia, capitanati dal presidente della terza Municipalità, Ivo Poggiani, dall’ex assessore Eleonora De Majo e dall’assessore municipale Egidio Giordano.
Insurgencia negli ultimi anni è stata il braccio operativo del sindaco Luigi De Magistris: non si contano le contestazioni contro De Luca, culminate nel lancio di sacchetti di spazzatura con il volto del figlio Roberto e nell’aggressione subita ad Aversa da parte del comitato “Stop Biocidio”, legato a Insurgencia. Spesso protagonisti di scontri di piazza, di polemiche esplose a livello nazionale per i pesantissimi giudizi espressi contro Israele dalla De Majo (chi sa cosa ne pensa il segretario nazionale Dem Enrico Letta), gli esponenti del centro sociale Insurgencia stanno valutando possibili alleanze e con l’aiuto di Sarracino e l’ignavia dell’ex rettore potrebbero anche rientrare nell’accordo Manfredi-D’Angelo. “Per quello che mi riguarda”, aggiunge De Luca, “bisogna ragionare su delle discriminanti .
Una è questa: o le forze politiche e i candidati si schierano decisamente a tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini e dichiarano guerra aperta allo squadrismo, che non ha colore politico, come la violenza, oppure hanno posizioni ambigue od opportunistiche. Gli opportunisti non vanno votati, mai”. “Squadristi” è la definizione data ai centri sociali legati a De Magistris dal vice di De Luca, Fulvio Bonavitacola, alcuni giorni fa. A quanto pare, però, Manfredi e Sarracino non hanno intenzione di fare marcia indietro: gli esponenti di Insurgencia, al momento riuniti intorno alla candidatura a sindaco di Sergio D’Angelo, sembrano considerati dal Pd e dal candidato a sindaco alleati più importanti di De Luca.
“Sarracino”, fanno sapere a Cronache fonti qualificate di Palazzo Santa Lucia, “vuole per forza fare l’accordo con D’Angelo, ma sappia che su Poggiani, De Majo e gli altri faremo le barricate. Pare che a Poggiani sia stata promessa la riconferma a presidente della terza municipalità. Se lo votassero loro”, aggiunge il deluchiano doc, “adesso basta giochetti”. La tensione tra Pd locale e De Luca è altissima e non riguarda solo il nodo-Insurgencia. La sensazione, a Palazzo Santa Lucia, è che i Dem vogliano condurre una campagna elettorale in continuità con l’esperienza targata De Magistris, e che Manfredi, se eletto, verrà utilizzato come un ariete politico da scagliare contro la Regione. Non a caso, la prima uscita pubblica di Manfredi ha visto come protagonista assoluto il M5s, che è alla opposizione di De Luca lo contesta aspramente. Intanto batte un colpo Italia Viva: summit con Ettore Rosato per definire le strategie: ad occuparsi delle liste saranno Giovanni Pagano, insieme ai coordinatori cittadini Graziella Pagano e Apostolos Paipais.