Zingaretti al lavoro con En Marche. Il M5S attacca Zanda sugli stipendi dei politici

La campagna elettorale, concordano i due leader, dovrà concentrarsi sulla difesa e il rilancio dell'Unione europea senza dimenticare

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Nicola Zingaretti

ROMA – Organizzare il fronte – da Tsipras a Macron – per battere i populisti in Europa, senza dimenticare quelli di casa propria. Nicola Zingaretti lavora alla costruzione della “lista più ampia possibile” per chi vuole “difendere e cambiare” l’Europa, ma – mentre il Pd continua a crescere nei sondaggi e viene dato stabilmente davanti al M5S – su siti e social network campeggia, “rilanciata dalle batterie di trolls grillini” la notizia che i dem sarebbero pronti ad aumentare gli stipendi e a reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti.

Stipendi dei politici, la polemica tra Pd e M5S

Il tam-tam è tale che dal quartier generale democratico partono le smentite. Fino a quando è lo stesso segretario a chiarire: “Abbiamo già chiarito e confermo: non c’è nessuna proposta del #Pd per un aumento degli stipendi dei parlamentari. C’è una proposta di legge presentata da Luigi Zanda, che ha tutta la mia stima, prima della nomina a tesoriere e addirittura prima delle primarie. No ai polveroni”, scrive sui social.

L’asse En Marche

Il leader non intende farsi travolgere da quelle che definisce ‘fake news’ e pensa al futuro. In mattinata ha una conference call con Stanislas Guerini, braccio destro di Emmanuele Macron e plenipotenziario di En Marche. “Ci siamo scambiati delle idee e l’impegno affinché nel nuovo Parlamento le forze europeiste combattano insieme” con l’obiettivo di “mettere in campo un’alleanza progressista non appena si sarà insediato il nuovo Parlamento”.

Difesa e rilancio dell’Ue

La campagna elettorale, concordano i due leader, dovrà concentrarsi sulla difesa e il rilancio dell’Unione europea senza dimenticare “il cambiamento necessario per restituire ai cittadini la fiducia nell’Unione”. Non disperdere nemmeno un voto, è il mantra. Quindi anche se En Marche è una forza “sicuramente diversa” rappresenta “un interlocutore prezioso”.

Il segretario dem percorre la strada delle alleanze

Per Zingaretti lo stesso assioma vale per gli ex compagni di Art.1. Domani Roberto Speranza chiederà ai suoi, riuniti in direzione, il mandato per trattare con il leader dem. Nessuna reunion, viene ribadito, solo la volontà di non dividere in Italia quello che nel Parlamento europeo figurerebbe insieme tra i banchi dei Socialisti e democratici. Non si parla ancora di nomi, ma – viene fatto notare – non dovrebbe essere difficile trovare figure esterne alla politica ‘digeribili’ per entrambi i partiti. Nel fine settimana, poi, si svolgerà il congresso del Psi e da lì verranno altre indicazioni.

Sul fronte interno

Sul fronte interno, la partita per la segreteria è rimandata alla prossima settimana. Dopo la riconferma di Andrea Marcucci – uomo di punta dell’area Lotti-Guerini – come capigruppo al Senato, secondo fonti vicine all’area Martina anche la riconferma di Graziano Delrio alla guida del gruppo alla Camera “non è e non deve essere in discussione”.

(LaPresse/di Nadia Pietrafitta)

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