ROMA – “Dopo la caduta di questo governo, che abbiamo fatto bene a far nascere, sarebbero inevitabili le elezioni. Sono convinto che ci siano tutte le condizioni per andare avanti. Ma ci vuole una comune volontà politica”, così il leader del Pd Nicola Zingaretti in un’intervista al Corriere della Sera parla dell’ipotesi di un nuovo esecutivo in questa legislatura. “La priorità assoluta è riaccendere l’economia, dare sostanza allo sviluppo green e alla rivoluzione digitale, mettere cioè al centro l’impegno per il lavoro e la giustizia sociale e ambientale. L’appuntamento che Conte ha indicato è per gennaio. Vedremo. Il Pd ci arriverà preparato e con le idee chiare”, ha detto Zingaretti indicando una prima scadenza.
Il referendum sul taglio dei parlamentari
Il taglio dei parlamentari è congelato in attesa del referendum che dovrà stabilire il destino degli inquilini di Camera e Senato. Il via libera alla consultazione popolare ha delle ripercussioni anche sulle Politiche. Se si svolgessero elezioni anticipate si voterebbe per la vecchia composizione del Parlamento e, nell’ottica del mantenimento delle poltrone, sarebbe conveniente andare a votare prima. “Le elezioni ci saranno se dovessimo valutare che l’esecutivo ha esaurito la sua funzione e non serve più all’Italia. Il Pd non intende stare al potere per il semplice gusto di esercitarlo. In ogni caso, la vicenda del referendum sul taglio dei parlamentari non influisce sulla data del voto”, dice il capo del Pd.
“Conte buo capo, non va tirato per la giacchetta”
“Conte si è dimostrato un buon capo di governo. Autorevole, colto e anche veloce e sagace tatticamente. Non va tirato per la giacchetta. Anche se è oggettivamente un punto fortissimo di riferimento di tutte le forze progressiste. Il futuro, tuttavia, sarà determinato dalle scelte che ognuno compirà nei prossimi mesi”, dice del premier Giuseppe Conte. E sull’ipotesi di un’alleanza con il M5S alle elezioni: “Nel Movimento 5 Stelle è in corso un confronto che va rispettato. Una parte è convinta di un rapporto leale e duraturo con la sinistra. A partire, mi sembra, da Grillo, insofferente per natura alla prepotenza di Salvini. Altri hanno opinioni mi sembra diverse. Credo che la scelta fatta per l’Emilia e la Calabria sia figlia di questa incertezza”.